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 2010  dicembre 21 Martedì calendario

A GENOVA LE CASE DI CARTONE AI CLOCHARD —

Un cartone di due metri e venticinque per un metro e ottanta, piegato a fisarmonica, con l’ uso di un cutter: basta questo per creare un rifugio, una casetta di cartone (foto in alto) per i senzatetto e proteggerli dal freddo. Il progetto dell’ associazione Io-Ricreo, che riutilizza materiali di scarto, si è concretizzato a Genova con l’ aiuto della comunità di San Benedetto fondata da don Gallo. Ieri sera le prime «casette» di cartone sono state presentate a volontari di diverse associazioni e un primo stock sarà distribuito ai clochard nelle strade gelate di Genova. «Iniziamo da subito, con le tende che siamo riusciti a produrre, per fronteggiare l’ emergenza di questi giorni - spiega Stefano, di Io-Ricreo - intanto stiamo perfezionando la raccolta del cartone, la materia prima indispensabile, attraverso accordi con l’ azienda della nettezza urbana, l’ Amiu, e la disponibilità dei grandi negozi di elettrodomestici».
L’ imballaggio migliore, quello più adatto ad essere trasformato in una sorta di tenda canadese, è quello dei frigoriferi. Da gennaio alcune scuole medie di un quartiere genovese si sono messe a disposizione per realizzare in classe le «casette», in modo da produrne un numero adeguato alle esigenze.
Il «tetto di cartone» è leggerissimo, ripiegabile, munito di spallacci e può essere trasportato come uno zaino. L’ idea ha preso spunto dalla shell-house ideata da un artista newyorkese proprio per l’ emergenza gelo degli homeless. La «casetta» americana, però, era anche fornita di un sistema di allarme radio per chiedere aiuto. «Troppo complesso - spiega Marco, della comunità di San Benedetto - ci accontentiamo di fornire un piccolo rifugio».
Erika Dellacasa