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 2010  dicembre 21 Martedì calendario

Schapiro Mary

• New York (Stati Uniti) 19 gennaio 1955. Giurista. Dal 2009 presidente della Commissione di controllo della borsa americana (Sec) • «[...] per vent’anni si è battuta per una maggiore regolamentazione dello Stock Exchange. A Wall Street, dove diresse già la Sec ad interim nel 1993, è detta “l’avvocato degli investitori” perché ne ha preso sempre le parti. [...] Probabilmente, a Wall Street non c’è chi s’intenda di regolamenti più di Mary: sono la sua vocazione da quando, studentessa in legge all’Università George Washington nella capitale, vide salire alle stelle i prezzi dell’argento in seguito a manipolazioni del mercato. “Mi resi conto che ci volevano dei controlli più severi” ricorda “e mi proposi di contribuire a risolvere il problema”. Assunta al Ministero del Tesoro, la Schapiro si fece rapidamente strada, tanto che nel 1988 il presidente repubblicano Ronald Reagan la scelse come membro della Sec, carica in cui fu confermata da Bush padre. Bill Clinton, un presidente democratico, la promosse al suo timone “pro tempore” nel 1993 per affidarle subito dopo la Commodity futures trading commission o Cftc fino al 1996. Nel decennio successivo, Mary assunse le redini della National association of securities dealers (Nsda) a Wall Street e ne promosse la fusione con l’Ufficio regolamenti della borsa, creando così la Financial industry regolatory authority (Finra). [...] Spiega la Schapiro di essere un’indipendente, di credere nella “bipartisanship”, e amare il ruolo della sceriffo. Lo conferma l’indagine condotta a Wall Street nel 2005 sui regali e sull’intrattenimento dei “big”, una forma di corruzione occulta: “Parecchia gente finì in tribunale”. [...] Sull’inflessibile Mary c’è un’ombra: nel 2001, portò alla Nsda un figlio di Madoff, Mark. Ma Mark è risultato estraneo allo scandalo paterno. [...]» (Ennio Caretto, “Corriere della Sera” 19/12/2008). Mark Madoff è poi morto suicida l’11 dicembre 2010 • «[...] è la protagonista di una vera rivoluzione. “Ma chi si crede di essere, la guardiana della finanza?” era il commento ironico di Newsweek ieri. In effetti l’America aveva dimenticato che proprio questo è il compito della Sec. L’organo di controllo che la Schapiro ereditò al suo insediamento il 20 gennaio 2009, era ridotto all’ombra di se stesso. Sotto i suoi tre predecessori nominati da George Bush (Harvey Pitt, William Donaldson e Christopher Cox) la Sec era diventata “la volpe a guardia del pollaio”, secondo la caustica definizione data perfino da un repubblicano: John McCain. Tutti i peggiori scandali dell’ultimo decennio le erano passati sotto il naso: i crac della Enron e della Worldcom, più ovviamente la gigantesca bolla dei mutui subprime, dei titoli strutturati e dei credit default swap che causarono la bancarotta di Lehman Brothers e sono al centro della frode Goldman. Lo smacco più umiliante fu la truffa di Bernard Madoff. [...] Ma l’inettitudine della Sec nell’ultimo decennio non era casuale. Mary Schapiro la spiega con lucidità: “L’America fu catturata dall’idea che i mercati possono correggersi da soli, e che gli esperti di Wall Street possono proteggere il nostro sistema finanziario meglio dei controllori. La Sec è stata traviata da quella filosofia”. I suoi predecessori non erano ciechi, avevano l’ordine di non vedere [...] la Schapiro fece capire che l’andazzo era cambiato: “Il risparmiatore, l’investitore possono accettare che una bolla speculativa sulle nuove tecnologie o una recessione fanno parte del gioco dell’economia di mercato. Quello che non possono accettare è un sistema inaffidabile, ingannevole”. [...]» (Federico Rampini, la Repubblica 20/4/2010).