Maria Teresa Veneziani, Corriere della Sera 21/12/2010, 21 dicembre 2010
I CONSIGLI DEL FRATE, GLI ASTRI DI BARBANERA. SE GLI ALMANACCHI NON INVECCHIANO MAI —
Mentre star e starlette si giocano a colpi di centimetri di pelle il gradimento dei loro calendari, un numero nutrito di italiani li snobba bellamente e cerca gli almanacchi della tradizione, religiosi e non, che dispensano consigli pratici oggi anche dai loro siti web. Il più diffuso è «Frate indovino» , l’almanacco curato dai padri francescani, che arriva (su offerta) nelle case di 5 milioni di italiani. «Con la massima umiltà francescana posso dire che non ha concorrenza» , dice sorridendo Frate Antonio Maria Tofanelli, presidente dell’Opera Frate Indovino. Era il Natale del 1945 quando Padre Mariangelo Budelli regalò agli amici agricoltori un almanacco con le previsioni meteo. L’idea ha resistito al cinismo dei tempi moderni: l’almanacco a cui si è aggiunto il lunario oggi arriva anche in Svizzera. Il motivo del successo? Le rubriche di piccola utilità, i segreti di una volta per candeggiare, asciugare, smacchiare: un vero pallino di Frate Indovino. Esempio: «Per pulire la pelliccia procuratevi della crusca e scaldatela a 200 gradi per 5 minuti poi strofinate con un panno nel verso del pelo» . «Per allontanare un formicaio, invece di sterminare le bestiole, usate sale, borotalco o fondi di caffè» . Ogni anno il Calendario ha un tema diverso. «Il 2011 è "Nostra Signora della Fortuna". Si rievoca un evento prodigioso, un naufragio dove affiorò solo la statua della Madonna, avvenuto a Genova nel 1634, per parlare per la prima volta del mare, di venti e altre curiosità» , racconta padre Tofanelli. Ma un concorrente Frate Indovino ce l’ha: Barbanera, l’illustre filosofo e astronomo di Foligno lodato anche da d’Annunzio. L’almanacco, venduto a 2 milioni e mezzo di persone con il calendario lunario (8 euro), basa l a sua fortuna sull’astrologia, scienza che non lascia indifferente neppure il premio Nobel Dario Fo (intervistato sull’almanacco del 2011). «Le lune mi incuriosiscono, come i detti sul carattere delle persone. Io sono Ariete, mi riconosco e ho un figlio Ariete che mi somiglia molto — ci spiega Fo —. Ho letto un libro scientifico sulla luna: è terrorizzante che abbia questo impatto sulle persone. La luna è una cosa seria, ha influenze su pesca, caccia, determina lo svolgersi della natura» . Il primo Barbanera uscì nel 1762. Le intenzioni sono già nel sottotitolo: «benessere» , «consigli pratici per casa e giardino» , «vivere meglio seguendo la luna» . Tre le previsioni: «L’agricoltura sarà più rispettosa dell’ambiente. La mela piccola e brutta ruberà la scena a quella diventata perfetta con la chimica» . Poi consigli: «Bambini rilassati con la sedia a dondolo in cameretta» . E le «sane abitudini» : «Le donne sfruttino il ballo liscio per rinforzare gambe e natiche, per gli uomini sono indicati samba e paso doble contro la pancetta» . Il Barbanera è tradotto anche in tedesco e da tre anni c’è il Piccolo Barbanera pure in inglese e presentato alla Charity del principe Carlo. «Gli almanacchi insegnano ai bimbi il valore di una vita sostenibile basata sul ciclo delle stagioni— dice Pia Fanciulli, redattrice dei servizi editoriali—. E conquistano i giovani, tanto che le radio ci chiamano per l’almanacco del giorno, con effemeridi (indicazioni su luna e sole), proverbi, la ricorrenza» . Accanto agli almanacchi a diffusione nazionale, si fanno onore gli almanacchi regionali. Festeggia allegramente i 311 anni il «Gran pescatore di Chiaravalle» (8,50 euro, Altieri editore), regalo perfetto per un conoscente alpino. Con lune ed eclissi, lotto e sogni, angolo dei poeti, sagre, fiere, ricette, curiosità regionali e oroscopo. Nelle edicole della Liguria si trova «Il bugiardino» (4,50 euro), lunario-agenda formato tascabile «innovatore e conservatore, adatto a contadini e cittadini» . E tra le agende ha tanti fan quella di Suor Germana (7,90 euro, De Agostini), con le immancabili ricette e per ogni giorno «i santi, un detto, chi è nato oggi e il sorgere del sole» . Ma gli almanacchi della tradizione sono davvero un oggetto di felicità o nascondono il rischio di perseverare nei pregiudizi? Osserva Fo: «In passato ho scritto un articolo sull’imbecillità dei proverbi e un altro sulla loro sacralità assoluta. Moglie e buoi dei paesi tuoi per esempio, è ragionevole o sballato? Perché non si dice anche del marito? I detti non sono sempre opera della stessa persona. Certe volte i proverbi sono di un conservatorismo idiota, non producono niente di valore, altre invece sono intelligenti, grotteschi» .
Maria Teresa Veneziani