La Stampa 21/12/2010, pagina 17, 21 dicembre 2010
In Russia e Svizzera i grandi vini non vanno in crisi - ANTONIO MORETTI Vendiamo alla grande in Russia, dove non badano a spese ma guardano soprattutto alla qualità; in Svizzera, dove la capacità di spesa è altissima, mai scalfita dalla crisi; nella Germania in forte ripresa, sempre attenta al rapporto qualità/prezzo; nel Brasile in vorticoso boom; a Singapore, la Svizzera del Far East
In Russia e Svizzera i grandi vini non vanno in crisi - ANTONIO MORETTI Vendiamo alla grande in Russia, dove non badano a spese ma guardano soprattutto alla qualità; in Svizzera, dove la capacità di spesa è altissima, mai scalfita dalla crisi; nella Germania in forte ripresa, sempre attenta al rapporto qualità/prezzo; nel Brasile in vorticoso boom; a Singapore, la Svizzera del Far East. E poi a Taiwan, in Thailandia, mentre stiamo registrando i primi abboccamenti in Cina…». Antonio Moretti, 59 anni, scorre il mappamondo del suo export e si frega le mani. «Vale ormai l’80% per centro del nostro fatturato e meno male», conferma. Quasi 3 milioni di euro sui 3,5 di ricavi annui totali per una produzione enologica di alta gamma, dal sapore artigianale. «Siamo 50 persone per 50 ettari coltivati», prosegue Moretti. «Facciamo ancora tutto a mano, è la nostra forza…». Già. Una passione nata per caso. Tramandata dal padre Alberto, architetto, che negli anni Cinquanta si innamora di uve e vigneti. Moretti è titolare della tenuta Sette Ponti. Toscana languida tra Arezzo e Firenze, nel cuore del Chianti. Qui produce l’Oreno, un vino fatto con vitigni internazionali, e il Crognolo, un Sangiovese in purezza, pluripremiati dalla bibbia di settore . La classica piccola impresa vanto del made in Italy. Ma la sapienza enologica della famiglia Moretti che tanto piace all’estero non si ferma alle colline del Chianti. A Bolgheri, dal 2005 coltivano il podere Orma, 5 ettari vicino alla tenuta dell’Ornellaia, altro nome mito del vino tricolore. «E siamo sbarcati da poco anche in Sicilia, in Val di Noto», spiega Moretti, «dove produciamo il Saia, un nero D’Avola super premiato». Di successo in successo, un’espansione destinata a non fermarsi.