MATTIA FELTRI, La Stampa 21/12/2010, pagina 8, 21 dicembre 2010
Le 16 mila dichiarazioni del prolifico Maurizio - Maurizio Gasparri ha sempre avuto molte cose da dire
Le 16 mila dichiarazioni del prolifico Maurizio - Maurizio Gasparri ha sempre avuto molte cose da dire. Nel prezioso archivio dell’agenzia Ansa, il suo cognome compare 16 mila e 460 volte nel titolo e 32 mila 905 volte nel testo. Lo score è aggiornato a domenica 19 dicembre, e per cui oggi sarà già oltre. Una tale prolificità complica la vita dell’antologista, ma non è con quest’alta ambizione che offriamo un agile saggio - si dice: a volo d’uccello - dei più noti interventi del capogruppo del Pdl al Senato. A qualcuno sembreranno assennati e ovvi, ad altri puro delirio. In ogni caso sono quelli che hanno contribuito ad accendere il dibattito della politica italiana. «Caro Ciampi, ma solo i poeti come Luzi o solo i comunisti come Napolitano possono fare i senatori a vita?», settembre 2005. «Siamo per incoraggiare gli intellettuali della destra a essere sempre coerenti con se stessi e la propria storia, ed arginare l’invasione dei voltagabbana e le transumanze degli opportunisti», luglio 2002. «Far passare Biagi per un martire a cui si impedisce di lavorare, dopo che da 40 anni sta in Rai, è come dire che si è impedito ad Alberto Sordi di fare l’attore o a Cicciolina di essere se stessa. Prendo atto che Biagi è come il confetto Falqui: indispensabile», luglio 2002. «Biagi e Santoro stanno cercando con tutti i mezzi il martirio mediatico. Verrebbe proprio da dire: allora diamoglielo, quello che cercano. O no? Cercano la bella morte? Pazienza», aprile 2002. «Santoro e il presunto comico Vauro sono due volgari sciacalli che vomitano insulti con le tasche piene di soldi dei cittadini. Gente così offende la verità, alimenta odio e merita solo disprezzo totale della gente perbene. L’insulto è la loro regola. Colpa di gestori della Rai che per fortuna stanno per essere cacciati come meritano», febbraio 2009. «Con Barack Obama alla Casa Bianca forse Al Qaeda sarà più contenta», novembre 2008. «Non so se avete visto le immagini del matrimonio di due ufficiali dell’Aeronautica spagnola. Mi chiedo che cosa ne avranno pensato gli islamici. Magari che, se sono questi a fare loro la guerra, hanno più possibilità di vincerla», settembre 2006. «A mio giudizio, la presenza di gay travestiti in tv danneggia l’immagine della categoria», gennaio 2009. «Ecco che cosa propone Francesco Rutelli in occasione del Giubileo: i cortei per i gay e l’eroina per tutti», gennaio 2000. «Sesso senza inibizioni e libero scambio di droga. E’ questo il prototipo di una giornata di festa di questa sinistra che vorrebbe governare l’Italia, che scambia il libero arbitrio con il libero farsi del male», marzo 2006. «Voi credete che noi parliamo di escort? Invece noi parliamo di temi politici: del programma del partito e del Governo», novembre 2010. «Quando si farà la storia di questa vicenda peseranno per sempre le firme messe e non messe», febbraio 2009, a proposito del decreto governativo che obbligava la ripresa della nutrizione di Eluana Englaro e non firmato da Giorgio Napolitano «Ho acquistato uno scolapasta che manderò all’onorevole Di Pietro che potrà agevolmente utilizzarlo come cappello alla sera quando rientra nella clinica psichiatrica dove certamente risiede», febbraio 2009. «Diliberto e Veltroni sono due falliti della storia», aprile 2009. «D’Alema è fermo a Stalin», maggio 2009. «Facciamo la riforma e, come si dice a Roma, mannamoli per tetti», dicembre 2010.