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 2014  agosto 26 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Federica Mogherini
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro degli Affari regionali è Maria Carmela Lanzetta (senza portafoglio)
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Il nuovo ordine mondiale sarà forse fatto così: da un lato i fondamentalisti islamici nelle loro varie epifanie, al Qaeda o Isis o Fratelli Musulmani o Hamas. Dall’altra tutti gli altri, gli Stati Uniti, l’Europa e soprattutto gli iraniani, i siriani e gli egiziani.

•  Come le viene in mente?
Sta maturando l’idea che il terribile al Baghdadi, l’ultimo spettro che s’aggira sul Pianeta, non si possa sconfiggere senza che la battaglia si trasferisca anche in Siria. Ricordiamo: quelli dell’Isis, cioè il Califfo, sono una molecola della galassia che da tre anni fa la guerra al presidente siriano Assad, galassia nella quale sono mescolati tutti i tipi di opposizione possibile a quell’assassino, da quelli che, appunto, lo giudicano un assassino e un massacratore a quegli altri che lo giudicano troppo poco assassino e massacratore. I ribelli divisi, mentre facevano la guerra al presidente siriano, hanno preso a combattersi anche tra di loro. Tra questi, lo pseudocaliffo, maestro di doppio gioco: mentre fingeva di voler assaltare Damasco, puntava su Baghdad e vendeva allo stesso Assad, di nascosto, il petrolio dei pozzi che andava via via conquistando. Assad gli teneva bordone evitando di bombardarlo. A questo punto, forte in Siria dove le truppe governative facevano il suo gioco, al Baghdadi ha conquistato mezzo Iraq, solo ora appena rallentato nella sua avanzata dai peshmerga curdi e dai droni Usa. Sono molti giorni che sulla stampa americana escono analisi, chiaramente ispirate anche dalla Casa Bianca, in cui si dimostra che senza attaccarlo anche in Siria, dove ieri tra l’altro ha conquistato l’aeroporto di Taqba, al Baghdadi non si ferma. Ieri, è arrivata la risposta siriana.  

Ci stanno?
Sì, il loro ministro degli Esteri Walid al Muallim, citato dall’agenzia ufficiale Sana, ha detto che il governo è pronto alla collaborazione con gli Usa, nel quadro della risoluzione Onu n. 2170. La risoluzione Onu n. 2170 è stata votata all’unanimità dieci giorni fa dal Consiglio di sicurezza dell’Onu e prevede misure per ostacolare qualsiasi aiuto all’Isis. «Il governo di Damasco dovrà essere coinvolto nel coordinare qualsiasi raid contro i miliziani islamisti del Paese. Vi assicuro che se ci fosse stato un coordinamento tra gli Usa e il governo siriano, l’operazione Foley non sarebbe fallita» ha aggiunto Walid alludendo al tentativo di liberare il prigioniero andato a vuoto pochi giorni prima della decapitazione. Per ora siamo alle dichiarazioni, ma se gli Usa decidessero di allearsi con Assad sarebbe clamoroso: Assad è l’uomo che aveva varcato la linea rossa delle armi chimiche contro cui alla fine Obama non ebbe il coraggio di fare niente.  

Male, no? Quello è un massacratore.
Male minore, però. Anzi: il male minore, a questo punto. La jihad assedia l’Egitto, con Hamas da questa parte e i Fratelli Musulmani dal lato libico. Si sta prendendo l’Africa, è presente anche nelle Filippine. E ce l’abbiamo in casa. Non ha letto dei reclutatori che fanno proseliti anche da noi?  

In Italia?
In Italia ci sarebbero duecento ragazzi, età 18-24, convertiti dalla rete, che hanno fatto una qualche esperienza all’estero, magari proprio in Siria, e poi sono rientrati in Italia con il compito di trovare altri adepti. È uno dei problemi: al Baghdadi è un leader, è ricco, ha comprato il consenso delle tribù sunnite esasperate dai favoritismi dello sciita al Maliki che ha governato fino a ieri a Baghdad, fa un discorso che, a parte gli omicidi e i massacri, può perfino apparire altamente morale in un mondo occidentale che a un animo giovane può invece sembrare profondamente corrotto. Duecento ragazzi che si fanno convincere, convincere anche a morire, si trovano. Se gli si affida il compito di far proseliti, è probabile che ci riescano. Questo tipo di pericolo è ovunque: in Gran Bretagna, in America, in Europa. Al Baghdadi appare a queste persone invincibile. E l’invincibilità è un altro elemento di seduzione.  

Che mi dice del video in cui si vede un bambino in tuta nera che decapita una bambola bionda vestita di arancione?
Fa parte della propaganda dell’Isis. Un tweet commenta quelle immagini così: «Insegniamo ai bambini a tagliare i colli, per le teste marce di domani». Non è un fatto nuovo. In Palestina, dove la jihad e il relativo culto di morte è spiegato nei libri di testo delle scuole, girava un video in cui si vede la bambina Doha, la cui madre Rima Riashi di 21 anni s’era fatta saltare in aria, canticchiare: «Rim, tu sei una bomba a mano, i tuoi bambini e i kalashnikov sono la tua parola d’ordine». E si sente una voce commentare: «Che bello. Bisognerebbe parlare più spesso dell’innocenza dei bambini». (leggi)

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