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 2014  agosto 26 Martedì calendario

Squali per Sette - Quest’estate, avvistamenti di squali sulle spiagge italiane. Squalo, nome con cui si indicano i pesci cartilaginosi predatori del superordine dei Selachimorpha

Squali per Sette - Quest’estate, avvistamenti di squali sulle spiagge italiane. Squalo, nome con cui si indicano i pesci cartilaginosi predatori del superordine dei Selachimorpha. Gli squali sono comparsi nel Devoniano, 400 milioni di anni fa, e da allora non sono più cambiati. Specie di squali esistenti: più di 370. Pericolosi: una quarantina al massimo. Lo squalo non ha ossa: cranio, vertebre e raggi delle pinne sono fatti di cartilagine. Se tirato fuori dall’acqua, muore schiacciato dal suo peso: gli organi non protetti da gabbia toracica e costole si comprimono e si spappolano. Gli squali hanno sette sensi. Il sesto è una sorta di tatto a distanza: grazie a due “linee laterali”, una per ogni fianco del corpo, percepiscono le onde di pressione create dai movimenti della preda anche a centinaia di metri di distanza. Il settimo senso consiste nella capacità di percepire i campi elettrici attraverso pori del muso detti “ampolle del Lorenzini”. Gli squali non dormono e nuotano senza fermarsi per tutta la vita. Lo squalo annusa una parte di sangue in 100 milioni di parti di acqua. Alcuni tipi di squalo individuano pezzetti di cernia in una concentrazione pari a una parte su dieci miliardi, più o meno come una goccia di vino in una piscina. Molti squali assaggiano la preda con i recettori posti sul muso. Lo squalo bianco dà un solo morso, poi aspetta che la vittima muoia dissanguata e intanto le nuota intorno. I denti dello squalo bianco sono triangolari, con un margine seghettato che li rende taglientissimi. Perfettamente simmetrici al punto che alcune tribù della California li utilizzavano come punte di frecce senza apportare alcuna modifica. Ogni squalo, dietro la prima fila di denti, ne altre sette pronte a sostituire quelli che cadono. Uno squalo bianco nel corso della sua vita (30-40 anni) ne usa, perde e rimpiazza migliaia. Alcuni squali sono piatti come razze, vivono sul fondeo del mare e si cibano di piccoli pesci o di crostacei. Altri sono lunghi come un autobus ma buoni: ingoiano solo placton. Altri ancora sono così piccoli da stare nel palmo della mano. Un piccolo squalo brasiliano (Isistius brasiliensis) aderisce con le labbra al corpo di prede molto più grandi e succhia così forte da aspirare un pezzo di carne che poi taglia e inghiotte. Nello stomaco di una verdesca catturata nell’Adriatico furono trovati un impermeabile, tre cappotti, una targa di automobile. Lo squalo è attratto dal giallo. Se si afferra uno squalo per la punta del muso e lo si gira a pancia in su, lo si ammansisce di colpo. Corteggiamento. Il maschio dà alla femmina morsi ben assestati sul dorso, sulle pinne, sui fianchi. Per questo motivo la femmina di verdesca ha la pelle tre volte più spessa del maschio. Anticamente, la pelle di alcuni squali si usava come carta vetrata. Molto apprezzato il galuchat, pelle conciata di squalo gattuccio. Come amoreggiano. Quelli piccoli si avvinghiano, quelli grandi si uniscono paralleli, testa contro testa, pancia contro pancia. Il membro maschile penetra l’organo femminile e per non sfilarsi si aggancia con la punta che è a forma di ancoretta o di uncino. Se la femmina è troppo irrequieta, il membro maschile può strapparsi (ma ogni squalo è provvisto di due membri che continuano a crescere per tutta la vita). La femmina conserva nel corpo lo sperma vivo anche per due anni. Quando nascono, i piccoli squali sono completamente formati e capaci di procurarsi il cibo da soli. Ogni anno l’uomo uccide 100 milioni di squali e ne utilizza ogni parte. Le bistecche di carne di squalo sono una prelibatezza, la pelle viene usata come cuoio perché è 150 volte più resistente di quella bovina, denti e ossa diventano ornamenti, l’olio è utilizzato dall’industria cosmetica, medica e da quella aeronautica come idrocarburo insaturo, la cartilagine è usata nel trattamento anti-cancro e le pinne finiscono nelle zuppe orientali. Circa 73 milioni di squali vengono uccisi ogni anno solo per togliergli la pinna, che sul mercato vale almeno 600 dollari alla libbra (meno di mezzo chilo). Il finning, cioè lo “spinnamento”, è la principale causa di morte per gli squali. Gli si taglia la pinna e li si ributta in acqua. Muoiono soffocati perché non possono più nuotare in equilibrio e ossigenare le branchie. Verdesca, smeriglio, spinarolo, palombo, gattuccio, mako, can bianco, cagneto, missola, pallouna, nizza, stera, cagnolo, penna, vitello di mare: tutti i nomi con cui viene venduta carne di squalo in pescheria. L’Italia è il quarto maggior importatore di prodotti di squalo al mondo, dopo Spagna, Corea e Hong Kong. Gli islandesi vanno pazzi per l’hakarl, carne di squalo sotterrata e lasciata a putrefare da 3 a 6 mesi, finché non diventa gommosa e maleodorante. Secondo l’International Shark Attack File negli Stati Uniti negli ultimi cinquant’anni ci sono stati 1.930 morti dovute a fulmini contro 25 morti dovute ad attacchi di squalo. Nel 2013, in tutto il mondo gli uomini uccisi da squali sono stati 16: gli americani uccisi da cani in un anno sono più del doppio. In tutto l’anno e in tutto il mondo ci sono stati 118 attacchi con 87 feriti. Nelle acque italiane tra il 1907 e il 2013 gli attacchi di squali agli uomini sono stati 8, di cui uno mortale. Il 40% degli attacchi degli squali è diretto a ginocchia e polpacci, il 33% alle cosce, il 23% ai piedi (stessa percentuale alle braccia), 20% alle mani; natiche 10%, testa 2,4%, genitali 2,2%. Al primo posto come pericolosità per l’uomo c’è lo squalo bianco: il suo habitat ideale è il Mediterraneo, può superare i sei metri e si nutre solitamente di foche, leoni marini, tartarughe, uccelli di mare, piccole balene. Potenzialmente pericolosi anche lo squalo tigre, lo squalo toro (provvisto di denti appuntiti, ad artiglio, con cui uncina le prede), lo squalo martello, lo squalo azzurro (o verdesca), il mako. Spesso quando lo squalo attacca l’uomo, morde e poi fugge. Gli studiosi ritengono che in alcuni casi si tratti di errori: cioè lo squalo confonde l’uomo con le sue prede abituali. In altri casi si tratta, invece, di azioni per difendere il proprio territorio. Il più grande squalo bianco mai catturato nel Mediterraneo (una femmina di quasi sette metri), preso a Malta nel 1986. Nella pancia aveva una verdesca di due metri, un delfino, una tartaruga delle dimensioni d’un tavolino e svariati sacchi di spazzatura. L’Italia, secondo i dati Shark Alliance, è il principale importatore di carne di squalo in Europa e il quarto consumatore al mondo. Per evitare un attacco di squalo: non fare il bagno all’alba e al tramonto, perché gli squali amano il buio; uscire dall’acqua se si intravede un gruppo di pesci in fuga o si è feriti; evitare i gioielli, che possono essere scambiati per squame. Alcuni bagnanti si sono salvati dagli attacchi degli squali sferrandogli un pugno sul muso. Tra questi Syb Mundy, australiano, 20 anni, che ha preso a cazzotti uno squalo tigre: «È stato come colpire un muro di mattoni. Era lungo come un’auto. Un mostro». Il pupazzo usato da Steven Spielberg per girare Lo squalo: un pupazzo lungo otto metri soprannominato Bruce, in onore dell’avvocato del regista. Spesso malfunzionante, fu presto ribattezzato dalla troupe “il grande stronzo bianco”.