Francesca Basso, Corriere della Sera 26/8/2014, 26 agosto 2014
SVOLTA E-COMMERCE: «PRIMA RICEVI, POI PAGHI»
Email e codice postale: l’acquisto è concluso. E il pagamento? Dopo, una volta ricevuta la merce. Un algoritmo calcola l’affidabilità del cliente: l’idea è dell’ex start up svedese Klarna, nata nel 2005 e ora in procinto di «conquistare» il mercato americano, facendo concorrenza a sistemi di pagamento come PayPal. Tra i partner, che usano questo sistema di pagamento, il servizio di musica in streming Spotify e il sito dell’Ibm.
La «rivoluzione» è partita dal Nord Europa, dove l’indice di affidabilità del cliente online è tendenzialmente più elevato. Nel 2008 lo sbarco in Norvegia, Danimarca e Finlandia. L’azienda continua a crescere e allarga il proprio raggio di azione oltre i Paesi scandinavi. Quattro anni fa l’ingresso del fondo Sequoia Capital e l’entrata in Germania e Olanda. Nello stesso anno la società ha elaborato anche un sistema di pagamento per smartphone. Per ogni Paese Klarna ha dovuto sviluppare un algoritmo differente, secondo parametri diversi. L’affidabilità del cliente è ovviamente legata anche alla sua storia personale. Klarna mette insieme rapidamente tutti i dati e poi stabilisce se il compratore è affidabile: in caso positivo consente l’acquisto, assumendosi il rischio della decisione e dunque di una eventuale insolvenza. Il servizio viene pagato dal venditore con una percentuale del guadagno sotto forma di abbonamento. I numeri attuali di Klarna descrivono con efficacia il fenomeno: 25 milioni di acquirenti finali, 45 mila «e-commercianti», 200 mila transazioni al giorno, 170 milioni di transazioni dal 2005 e 1.100 dipendenti. La quota di mercato nel Nord Europa – il servizio è attivo in quindici Paesi – è pari al 10% e di recente la società ha assunto il suo primo impiegato negli Stati Uniti, dove conta di diventare operativa all’inizio del prossimo anno. Accendendo l’attenzione del New York Times.
Questo metodo di pagamento piace al cliente perché non è obbligato a mettere online i dati della propria carta di credito, ma piace anche a chi vende perché è comunque tutelato dall’intermediazione di Klarna. La società ha spiegato di aver ridotto il livello di frodi negli acquisti a meno dell’1% sul totale delle transazioni. Ma la «rivoluzione» sta anche nell’aver semplificato l’atto dell’acquisto, a vantaggio di chi usa lo smartphone. E infatti gli utenti mobili che usano questa modalità sono il doppio rispetto alla media. Secondo il New York Times i pagamenti da mobile sono cresciuti del 50%: lo scorso anno erano pari a 235,4 miliardi di dollari e si stima che arriveranno a 721 miliardi nel 2017.
Francesca Basso