
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, in genere una persona tanto a modo, ha terminato il suo faccia a faccia con Giuliano Pisapia, candidato del centro-sinistra a Palazzo Marino, dandogli soavemente del ladro, finito in galera per furto d’auto, e alla fine amnistiato, «ma si sa che l’amnistia non è un’assoluzione».
• Carino. E questo scambio di idee dove è avvenuto?
Su Sky Tg24. Il direttore del telegiornale, Emilio Carelli, batte da un pezzo sui faccia a faccia tra i candidati alle amministrative di domenica prossima. Ha anche tentato un tormentone con Berlusconi, senza che il Cav lo prendesse minimamente in considerazione. Credo che in genere il capo del governo sconsigli di andare a questi confronti. In quello dell’altro ieri dedicato a Napoli, Lettieri infatti non sì è fatto vedere. La teoria di Berlusconi – confortata da tutti i massmediologi – è che il candidato in vantaggio ha tutto da perdere dal confronto televisivo. Quindi, se non lo obbliga la legge…
• Quindi, se Lettieri a Napoli non s’è fatto vedere e la Moratti a Milano invece sì, significa che a Napoli Lettieri è tranquillo, mentre a Milano il sindaco uscente qualche preoccupazione ce l’ha.
È possibile. Il colpo basso di ieri sembrerebbe confermarlo.
• Com’è andata?
La regola era che ciascun candidato parlava tranquillamente quando era il suo turno e il suo avversario non poteva interromperlo. I due milanesi si sono scambiati delle belle sciabolate sulla sicurezza (Pisapia dice che ci vogliono cinquecento vigili di quartiere, la Moratti ribatte che i reati, negli ultimi tre anni, sono calati del 48%), poi sulla moschea, che secondo Pisapia va costruita entro il 2015 in modo da dare ai milioni di visitatori che si riverseranno in città la possibilità di praticare ciascuno il proprio culto, infine sull’Expo e gli sprechi o non sprechi, eccetera eccetera. Roba tipica della campagna elettorale e che non impressiona nessuno né in un senso né nell’altro. Era stabilito che l’ultimo a parlare sarebbe stato il sindaco. Infatti, ecco la signora prendere la parola e fare questo discorso: «Io sono moderata, la mia formazione professionale è moderata, tutta la mia vita ne è una testimonianza, credo a differenza del candidato Pisapia che è stato dalla Corte d’Assise giudicato responsabile del reato di furto di un veicolo che sembrava dover essere un veicolo per il sequestro e il pestaggio di un giovane…». Pisapia, contravvenendo alla regola che l’avversario non poteva essere interrotto, stava già protestando: «un falso spaventoso». Intanto Carelli doveva chiudere e, all’invito di stringere la mano all’avversaria, Pisapia ha fatto finta di non sentire.
• Ma è vero? Pisapia ha rubato una macchina…?
Assolutamente falso. Come Carelli ha poi precisato personalmente (il candidato sindaco s’è rifiutato di tornare sugli schermi del Tg24), Pisapia venne erroneamente coinvolto nella storia di un furto d’auto (anno 1977), ci fu l’amnistia, ma lui ricorse lo stesso e in Appello venne assolto con formula piena «per non aver commesso il fatto». È partita una querela, le agenzie ci hanno inondato di dichiarazioni polemiche, la questione resta però sostanzialmente questa: la trovata della Moratti le porterà un qualche giovamento domenica? Oppure, trattandosi di cattiva informazione, si rivelerà un boomerang, di cui dovrà pentirsi amaramente? Altra questione: ma le regole dei faccia a faccia non dovrebbero essere studiate in modo da impedire colpi simili?
• Lei che dice?
Dico che la Moratti dovrà licenziare almeno due persone. Dovrà prima di tutto allontanare chi le ha dato quell’informazione incompleta. Poi dovrà liberarsi di chi le ha consigliato di ricorrere a un simile argomento nella discussione con Pisapia. Il suo capo e capolista, cioè Berlusconi, predica dalla mattina alla sera che i magistrati sono degli infami e la giustizia italiana una vergogna e lei, per attaccare il suo avversario, adopera una vicenda giudiziaria? Anche la giustificazione successiva («Ho solo voluto indicare la differenza tra la mia storia personale, che è quella di una persona moderata, e quella di Pisapia, che non ha un percorso politico moderato») è abbastanza penosa. E del resto, sono imbarazzate anche le dichiarazioni dei suoi compagni di partito che esortano a non litigare, a non alzare i toni «se si è incorsi in un errore si chieda scusa senza crearne un caso» (così Maurizio Lupi). Deve poi essere registrata una caduta di stile che, per dir così, non ci si aspetterebbe da una persona moderata: il sindaco ha lanciato la sua accusa (la sua calunnia) quando sapeva che l’altro non aveva possibilità di replicare. S’è guadagnata una reprimenda anche da Vittorio Feltri: «La Moratti ha sbagliato nettamente, è caduta un’altra volta, così come ha combinato qualche pasticcio nel quinquennio da sindaco».
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