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 2011  maggio 12 Giovedì calendario

Libri, televisione, cinema Fandango diventa kolossal - Pochi giorni fa Fan­dango ha acquisi­to la piccola casa editrice Play­ground, dando ai colleghi dell’Urbe un ulteriore esempio su co­me sia possibile scrollarsi di dosso la storica frammenta­rietà dell’editoria romana e iniziare a competere in stile milanes ( «più holding e meno maritozzi») su scala naziona­le e persino europea

Libri, televisione, cinema Fandango diventa kolossal - Pochi giorni fa Fan­dango ha acquisi­to la piccola casa editrice Play­ground, dando ai colleghi dell’Urbe un ulteriore esempio su co­me sia possibile scrollarsi di dosso la storica frammenta­rietà dell’editoria romana e iniziare a competere in stile milanes ( «più holding e meno maritozzi») su scala naziona­le e persino europea. Per dire, l’iperattiva Fandango sarà in questi giorni sia al Salone del Libro di Torino sia al Festival di Cannes. È l’unica realtà italiana del settore editoria&spettacolo capace di sdoppiarsi in que­sta misura senza perdere in qualità, grazie a un’indiscus­sa bravura nell’intercettare lo Zeitgeist e a una fitta rete di poltrone (più o meno fisiche, anzi, perlopiù mentali) così ben «incrociate» da far invi­dia ai CdA di Corriere e Gene­rali messi insieme. Basta guar­dare ai contenuti e ai nomi. A Torino Fandango organizza una serie di incontri capaci di coprire l’intero spettro di inte­ressi del pubblico: da un «caf­fè letterario » tra Martina Mon­dadori ( che è anche consiglie­re a Segrate) e il proprio auto­re Carlo Mazzoni ( Due amici ) fino a «Io manifesto per la li­bertà. 50 anni per i diritti uma­ni », dialogo tra Pat Carra, Francesca Comencini, Mario Desiati, Dacia Maraini, Filip­po Timi e altri su un tema che non perde mai, a torto o a ra­gione, il suo appeal (tra gli or­ganizzatori, con Fandango, Amnesty International). A Cannes Fandango va con Habemus Papam , il gran re­tour di Nanni Moretti verso schermi meno politicizzati e più stuzzicanti. Prossimo ap­puntamento, il Premio Stre­ga: Fandango non vi corre di­rettamente, ma Edoardo Nesi (socio Fandango, con Storia della mia gente per Bompia­ni) e Mario Desiati (direttore editoriale Fandango, con Ter­nitti per Mondadori) invece sì. Tra l’altro Nesi è sostenuto pure da Sandro Veronesi, al­tro socio Fandango. Come di­re, sotto la gestione di sapore nordico (acquisizioni, joint venture , conti in ordine, respi­ro internazionale) si avverte pur sempre un’aria de famija che potrà portare buoni frutti per i prossimi anni. È la vitto­ria tardiva ed efficace del «ma anche» di veltroniana memo­ria, la valorizzazione di posi­zioni ubique e trasversali al­l’interno di tutta la filiera del­l’editoria e dello show busi­ness . Questa tendenza si è affer­mata verso la fine del 2009, quando Fandango acquisì la bolognese Coconino Press. Una scelta strategica: specia­l­izzata in graphic novel di qua­lità, Coconino poteva funzio­nare egregiamente come ser­batoio di idee per il grande schermo e così è stato. Pro­prio in queste ore Gipi, autore di punta della casa editrice bo­lognese, sta girando in Tosca­na un film tratto da Nessuno mi farà del male di Giacomo Monti, altra penna Coconi­no. Probabile titolo di uscita: L’ultimo terrestre . La produ­zione è, ovviamente, targata Fandango, come quella di Big House che Matteo Garrone sta girando a Napoli. Fandan­go produce anche per la tv ( Parla con me , salottino della sinistra), fa compravendita di diritti (la boutique Fandango Portobello), gestisce un luo­go di «molteplice incontro» in via dei Prefetti a Roma, a due passi dalla Camera dei Depu­tati. L’acquisizione Playground mostra più chiaramente la vo­lontà di trasformarsi in un gruppo vero e proprio. «Quan­do Procacci venne da me - ci racconta Andrea Bergamini, direttore editoriale di Play­ground - era chiaro che il suo scopo nel rilevare la maggio­ranza era quello di ampliarsi attraverso un catalogo edito­riale lontano dagli interessi Fandango: un gruppo lo crei proprio così, diversificando. Playground non si “fandan­ghizzerà”, ma entrando in un contesto più ampio potrà ar­monizzare i costi e pubblica­re autori in linea con i prece­denti, solo un po’ più difficili da incamerare in termini di di­­ritti ». In tutto questo, un ruolo sempre maggiore è destinato ad averlo il reparto marke­ting. Già ai tempi di Caos cal­mo girava l’App per iPhone dedicata, ma quest’anno i ri­sultati sono stati davvero ec­centrici e concreti: tra la mani del multimedia designer Fe­de­rico Mauro hanno preso vi­ta alcune operazioni commer­ciali come il lancio (molto di­scusso) del romanzo XY di Ve­ronesi (che «continuava» on line con contenuti propagati attraverso strategie virali e so­cial) o come i siti per Qualun­quemente , interpretato da An­tonio Albanese, in assoluto tra i più visitati degli ultimi mesi, e per Habemus Papam . Su quest’ultimo, fino a saba­to, potrete partecipare a un quiz quasi alla Mike Bongior­no che sta spopolando fra i ci­nefili: bisogna indovinare i 40 film preferiti da Moretti. E chissà se c’è Fandango , il film di Kevin Reynolds del 1985 che parlava dei «privilegi del­la giovinezza».