Emilio Gioventù, ItaliaOggi 12/5/2011, 12 maggio 2011
KAROL NON FA IL MIRACOLO A ROMA
Niente miracolo, la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II non ha rimpinguato le casse del comune di Roma. Dal milione e mezzo di pellegrini, giunti nella capitale il primo maggio da ogni angolo del pianeta, il sindaco Gianni Alemanno si aspettava fiumi di denaro per ricompensare almeno in parte i 4,6 milioni di euro spesi per l’evento.
Ma Karol Wojtyla non ha fatto il miracolo. Del milione e mezzo di fedeli, di tutte le età e di tutte le tasche, soltanto in 200mila hanno alloggiato nelle strutture ricettive romane, versando una tassa di scopo variabile tra uno e tre euro (dipende dalla tipologia della struttura). Gli altri hanno preferito dormire sotto le stelle che facevano capolino sul Circo Massimo, avvolti nei sacchi a pelo, altri si sono fatti ospitare da amici e parenti, altri ancora hanno trovato ospitalità cristiana nelle strutture religiose e altri, i più furbi, si sono tenuti lontani dai confini capitolini per la notte, ben oltre il Grande raccordo anulare. Altri ancora sono andati via in giornata, della serie pellegrinaggio low cost. E così alla fine nelle casse della Capitale sono entrati appena 750mila euro, una goccia nell’oceano speso dall’amministrazione guidata da Alemanno per l’evento che ha fatto di Roma l’ombelico del mondo. Quisquilie che spingeranno Alemanno a tornare a palazzo Chigi per battere cassa, un rimborso spese al governo per i quasi 5 milioni di euro spesi.
Una delusione cocente per chi prevedeva quest’anno in incassare oltre 70 milioni di euro dalla tassa di soggiorno. La beatificazione del pontefice Giovanni Paolo II rappresentava uno degli appuntamenti più ghiotti per rimpinguare le casse dell’amministrazione, primo vero test importante da quando è stata introdotta nella Capitale la tassa di soggiorno. Quest’anno Roma non sarà palcoscenico di eventi di uguale portata a quello del primo maggio e forse per questo al Campidoglio dovranno vedere al ribasso la cifra di 70milioni di euro messa in preventivo.