
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Berlusconi doveva uscire ieri dal San Raffaele e invece i medici hanno deciso di tenerlo sotto osservazione ancora 24 ore.
• Dobbiamo preoccuparci?
Il professor Zangrillo parla, nel suo comunicato, del «perdurare della sintomatologia dolorosa e delle difficoltà nell’alimentazione spontanea». Cioè, per la devastazione provocata alla bocca, gli risulta ancora difficile mangiare da solo. Devono nutrirlo ancora con le flebo. Zangrillo: la terapia a cui è sottoposto il presidente del Consiglio è dovuta al «riacutizzarsi della cervicalgia e ad altre cause per il contraccolpo subito durante l’aggressione, ma lo stiamo controllando con efficacia. Le condizioni del premier sono tranquillizzanti e noi siamo tranquilli. L’uscita dall’ospedale del presidente del Consiglio è prevista per le prime ore di giovedì pomeriggio (cioè oggi – ndr). Il premier non parteciperà a eventi pubblici per i prossimi 10-15 giorni. Meglio 15 giorni » .
• Bisogna credere a questo bollettino? Non sarà che...
No, no. Anche quello che dice il sottosegretario Bonaiuti è piuttosto convincente. Stia a sentire, racconta come ha passato ieri la giornata il capo del governo: «La giornata del presidente del Consiglio è iniziata con la lettura della corposa rassegna stampa arrivata prima delle 7 da Palazzo Chigi. La notte è stata un po’ più travagliata, si sono riacutizzati i dolori alla cervicale: evidentemente sono gli effetti del durissimo colpo di domenica. Berlusconi mi ha detto di far sapere a tutti che ha un umore positivo e determinato. Martedì sera il premier ha guardato Ballarò , che non gli è piaciuto. Ha poi ricevuto la visita dei calciatori Seedorf e Thiago Silva, molto gradita perché l’affetto che lo lega al suo Milan è grande. poi arrivata una telefonata di Obama che gli ha fatto gli auguri per una rapida guarigione, e anche questo lo ha reso molto felice». Obama ha parlato di «malvagia aggressione ». Quindi, tutto bene. C’è solo il mal di testa e la difficoltà di masticare. Oggi esce.
• Che situazione politica trova? Perché l’altro giorno in Parlamento sembrava ricominciata la guerra mondiale.
Sull’interpretazione degli eventi dell’altro giorno ho letto ieri pareri molto contrastanti. Sia Stefano Folli sul Sole 24 Ore che Giuliano Ferrara sul Foglio hanno trovato, contrariamente ad altri, qualche segno di conforto. Folli ritiene che non si devono dar giudizi adesso, ma dare tempo a Berlusconi di cominciare, se vuole, un’opera di ricucitura, dato che, alla fin fine, il bastone del comando ce l’ha lui e tocca a lui dare il tono al dibattito politico. Della necessità di far passare un po’ di tempo ha parlato anche Bonaiuti. Il Foglio fa sapere che il centro-destra ha molto apprezzato il discorso di Bersani.
• Che cosa aveva detto Bersani?
La frase-chiave è questa: «Vediamo in un’occasione così drammatica l’opportunità per discutere sui comportamenti anche nostri che possono portare alla regressione e allo sbandamento. All’indebolimento della coscienza democratica ». Bonaiuti, ieri, ha elogiato il segretario del Pd. Inoltre, sul processo breve – come riferisce sempre Il Foglio – i democratici non faranno ostruzionismo. Il senatore Casson ha spiegato che il Pd farà anzi proposte migliorative. Anche le critiche di Fini alla fiducia risultano smorzate da una dichiarazione del finiano Bocchino: «Ritengo la fiducia superflua, ma non deprecabile». Al Foglio tutta la discussione alla Camera dell’altro giorno pare «una seduta di autocoscienza quasi collettiva».
• E la bomba alla Bocconi?
Ecco, quello è un segnale davvero preoccupante e deve aver convinto definitivamente il presidente della Camera a pronunciare un discorso assai prudente ai giornalisti della stampa parlamentare riuniti per gli auguri. Fini ha detto: «Il semplice fatto che si debba auspicare un confronto civile vuol dire che negli ultimi mesi, negli ultimi anni, si era superato il livello di guardia». Ha poi aggiunto che non è corretto addebitare all’una o all’altra parte questa responsabilità e che la stella polare per tutti deve essere il discorso-appello alla pacificazione generale del presidente Napolitano. «Credo che il dovere di stroncare sul nascere qualsiasi forma non soltanto di violenza ma qualsiasi comportamento o atteggiamento che possa configurarsi come istigazione alla violenza in tutta la gamma dei comportamenti possibili debba essere avvertito da tutti». Forse sta davvero cambiando qualcosa, nonostante certi discorsi estremisti, come quello di Travaglio che reclama il diritto al desiderio che il Creatore chiami a sé il Cavaliere. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 17/12/2009]