Luca Vinciguerra, Il Sole-24 Ore 17/12/2009;, 17 dicembre 2009
A PECHINO LO STADIO DIVENTA D’ALTA QUOTA
Un gigantesco parco divertimenti invernale, con tanto di piste da sci, igloo e pupazzi di neve, nel cuore di una delle più grandi città del mondo. questa la brillante idea balzata alla mente qualche settimana fa alla società che gestisce il Nido d’Uccello, lo stadio olimpico che grazie al grande successo dei Giochi 2008 è assurto a nuova icona della Cina moderna.
Un’icona che, una volta calato il sipario sulle Olimpiadi, è diventata subito una pesante eredità per la Municipalità di Pechino. Da allora, infatti, i gestori dello stadio delle meraviglie non sono mai riusciti a individuare un progetto in grado di mantenere viva e di rendere profittevole una struttura costata la bellezza di 500 milioni di euro.
In Cina, se le idee hanno una solida sponda politica, i progetti possono diventare realtà in un battibaleno. E così è stato per la proposta di allestimento invernale del mitico Bird’s Nest. La settimana scorsa, all’improvviso, senza che i pechinesi ne sapessero nulla, sono cominciati i grandi lavori per trasformare lo stadio olimpico in un angolo di alta montagna.
La qualità dell’aria non sarà proprio la stessa (secondo i calcoli della Municipalità, giusto il prossimo fine settimana il numero di automobili circolanti nelle strade della capitale salirà a 4 milioni), ma almeno le temperature sono da alta quota. Con la colonnina di mercurio prevista stabilmente sottozero nelle prossime due settimane, gli organizzatori sono convinti che la neve artificiale resisterà a meraviglia. E garantirà il divertimento a decine di migliaia di persone attese nel Nido d’Uccello durante ilperiodo natalizio.
La trasformazione dello stadio olimpico da pista di atletica a pista da sci avrà un costo elevato. In termini economici, visto che l’operazione prevede un investimento complessivo di circa 5 milioni di euro. Ma, soprattutto, in termini ambientali. Per produrre artificialmente la neve necessaria per imbiancare i 50mila metri quadrati di terreno dello stadio serviranno almeno 25mila metri cubi di acqua.«Faremo tutto cercando di minimizzare l’impatto ambientale - assicura la società che gestisce il Nido d’Uccello - la neve sarà prodotta con acqua riciclata e quando si scioglierà sarà recuperata dal sistema di riciclaggio cittadino».
Magra consolazione se si pensa che, per assicurare una costante fornitura d’acqua alla capitale, nel cuore della Cina è in corso una gigantesca diversione idrica del bacino del Fiume Azzurro verso le terre aride del Nord. L’opera infrastrutturale, oltre a un maxi investimento finanziario, prevede un sacrificio umano enorme: lo spostamento forzato di quasi mezzo milione di persone in altre zone del paese.