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 2009  dicembre 17 Giovedì calendario

L’AUTOSTRADA ATTESA DA 40 ANNI

Sono appena stati aperti i cantieri per l’autostrada Livorno-Civitavecchia. Di che cosa si tratta?
La Livorno-Civitavecchia è una delle grandi opere previste dal governo. Dovrebbe completare il percorso dell’attuale A12 che proviene da Genova e termina a Rosignano (Livorno) collegandolo con il secondo troncone che da Civitavecchia arriva a Roma. L’autostrada seguirà il litorale toscano e avrà una lunghezza di 228 chilometri. Il costo totale previsto è di 3,6 miliardi.
Quali sono i primi lavori in programma?
Il Lotto 1 prevede la costruzione, a San Pietro in Palazzi (Cecina), dei primi svincoli e di quattro chilometri di autostrada. Costo previsto: 49 milioni. la prima pietra dopo quarant’anni di lavori annunciati e poi annullati. Nel 1987, allora il ministro era Franco Nicolazzi, l’Anas diede il via libera all’opera da 4mila miliardi di lire. Ma poi tutto si fermò dopo polemiche e ricorsi.
Quali sono gli argomenti dei sostenitori dell’autostrada?
A favore della Livorno-Civitavecchia, oltre a una parte della popolazione e agli imprenditori, c’è uno schieramento politico bipartisan che va dal Governo alla Regione Toscana (centrosinistra). Racconta Matteoli: «Sono commosso, finalmente si parte. un’opera che avvicinerà a Roma e al resto d’Italia zone finora isolate. Ci saranno vantaggi per l’economia e per la mobilità di quattro milioni di persone. Ma il centrosinistra toscano non accetta che sia soltanto il Governo a mettere il cappello sui cantieri.
E qual è la posizione della Regione Toscana?
Riccardo Conti, assessore al Territorio e alle Infrastrutture della Regione Toscana spiega: «L’autostrada avrà due corsie per ogni senso di marcia, per una larghezza di venticinque metri. Il paesaggio non subirà stravolgimenti perché seguiremo spesso il tracciato della vecchia Aurelia. Le Autostrade hanno progettato soluzioni interessanti per ridurre l’impatto ambientale: non ci saranno caselli, il pedaggio sarà pagato elettronicamente. Non solo, intorno al percorso metteranno vegetazione locale che limiterà le conseguenze visive e acustiche. Insomma, l’impatto sarà ridotto, non danneggerà ambiente e turismo».
Quali sono le critiche del fronte del «no»?
I nemici della grande opera raccolgono associazioni ambientaliste, turisti, diversi enti locali e parte della popolazione. Edoardo Zanchini, responsabile di Legambiente per le Grandi Opere, punta il dito soprattutto sul Parco dell’Uccellina e la Maremma, «due tra le zone di maggior pregio ambientale non solo d’Italia. Il percorso in parte seguirà il tracciato dell’Aurelia che sarà ampliata modificando per sempre il paesaggio. In Maremma, poi, l’autostrada si staccherà dall’Aurelia, che corre in mezzo ai paesi, e taglierà la campagna. L’autostrada danneggerà pesantemente l’ambiente e quindi turismo ed economia».
La polemica è stata innescata dai vip che fanno le vacanze in Maremma?
In passato le polemiche sulla costruzione della nuova autostrada hanno trovato vasta eco sui giornali anche in seguito ad appelli di intellettuali e uomini di spettacolo. Ma Luigi Bellumori, sindaco di Capalbio (centrosinistra), chiarisce: «Io sono molto preoccupato per la Maremma. E non penso al turismo vip, ma alla nostra gente che qui abita da generazioni. Nella piana tra Capalbio e il mare tra carreggiate e aree incluse ci sarà una striscia d’asfalto larga 115 metri. Non solo: 84 storiche fattorie maremmane dovranno essere espropriate e demolite».
L’inaugurazione dell’opera metterà fine alla battaglia?
«Nel 2014 finiremo il primo tratto, intanto cominceremo la costruzione del resto del percorso che raggiungerà città come Grosseto, finora collegata con la Capitale e con il Nord soltanto dall’Aurelia», promette il ministro Matteoli. Ribatte Legambiente: « solo una mossa propagandistica di Matteoli che è di Cecina. Per il resto del percorso non esiste ancora un progetto preliminare, i lavori si possono bloccare o comunque possiamo puntare a modificare il percorso».
Chi pagherà la grande opera?
«I cittadini non devono temere, l’autostrada sarà realizzata con il project financing, quindi è interamente a carico dei privati», assicura Matteoli. «L’operazione non sta in piedi economicamente: nemmeno la Brebemi (Brescia, Bergamo, Milano) che ha volumi di traffico ben superiori potrà essere finanziata senza soldi pubblici», ribatte Zanchini.
Chi seguirà per lo Stato la realizzazione dell’opera?
Il governo Berlusconi ha scelto come commissario Antonio Bargone, ex sottosegretario diessino ai Lavori Pubblici, vicino a Massimo D’Alema. Il fronte del no obietta: «Bargone è commissario del Governo, ma anche presidente della Sat, la società che deve realizzare l’opera».