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 2009  dicembre 17 Giovedì calendario

GUZZANTI E LA «CONVERSIONE» DI SABINA. «IL CAVALIERE? PROVA QUELLO CHE PROVO IO»

Il padre pubblica un li­bro che più antiberlusconiano non si può. E la figlia, che del fronte an­ti- premier è una icona storica, scri­ve di aver provato «moltissima pe­na » – e persino «stima per la fie­rezza » – verso il capo del governo ferito. lo strano caso di Paolo e Sabina Guzzanti. Lui, deputa­to che ha lasciato il Pdl per il grup­po misto, da fedelissimo che era è diventato uno dei più agguerriti op­positori del Cavaliere. E lei, che ha costruito la sua carriera a colpi di feroci ritratti satirici del premier, è ora bersaglio del fuoco amico dei suoi fan, che le contestano la «con­versione » buonista. Leggendo le parole che aprono il blog della figlia l’onorevole Guzzan­ti non si è sorpreso, anzi dice di es­sersi sentito confortato: «Condivi­do in pieno, infatti ho subito im­portato l’intervento di Sabina sul mio blog. Trovo normale e molto giusto distinguere le idee, anche forti, dalla violenza. Ha parlato di dolore e rispetto e questo le fa ono­re». Intanto però su Internet la at­taccano. Le danno della «snob», «egoista» e «superficiale» e sospet­tano che abbia fatto un’uscita stru­mentale. «Non lo è affatto – la di­fende il padre – chiunque manten­ga dritta la barra morale viene con­siderato dagli stupidi un opportuni­sta. Ma io posso assicurare che Sa­bina non l’ha fatto per interesse, ma perché prova quel che provo io». E cioè? «Una enorme pena per un corpo colpito. Una forte e affet­tuosa solidarietà, senza se e senza ma». Il lettore, che dovesse imbat­tersi in libreria nel nuovissimo "Guz­zanti vs Berlusconi", rischia di anda­re in confusione: non sarà che in fa­miglia l’antiberlusconismo viaggia a corrente alternata? Guzzanti pa­dre smentisce e spiega che nel suo libro c’è «tutto Silvio nel bene e nel male, però mai con odio e anzi con rispetto e umana simpatia». E Sabi­na? Vi state scambiando i ruoli tra chi si oppone e chi parteggia? «Macché – ci ride su – è che Ber­lusconi è anche una sua marionet­ta, un suo mappet , un oggetto mol­to intimo». Sta dicendo che si è af­fezionata? «Non mi assumo questa responsabilità. Immagino però che vedere un suo pupazzo, l’oggetto del proprio scherno trasformato in una maschera di sangue, sia stato per Sabina un vero dolore».
Spiegarlo agli «amici» del web non sarà facile. Il forum «Sabina­guzzanti.it» è spaccato tra chi loda «l’analisi intelligente» dell’attrice e regista e chi s’infuria per la svolta politicamente corretta. « tutta una messinscena – scrive Bruto ”. Il mafioncello di Arcore sprizza veleno e odio da ogni poro (non ostruito dal trucco)». La teoria del­la «montatura» e del «sangue fin­to » trova parecchi sostenitori. «Ca­ra Sabina, scusa ma dissento – in­terviene Molino – di quale fierez­za parli? Lui ha deciso di esporre il suo corpo, ma è una tecnica che gli ha fatto catturare voti e che, a quan­to pare, ha catturato anche te».
Claudia S. si dice «stupita e pre­occupata per la ritrovata umanità» di una antagonista storica, Olimpia si schiera con Bindi e Di Pietro («Berlusconi se le va a cercare»), Psiconano apprezza «l’analisi luci­da» di Sabina ma giura di «non aver provato nessuna pena a vede­re un vecchietto insanguinato», co­sì come non lo indigna «vedere il cadavere di Mussolini preso a calci e sputi». I toni sono questi. E su 180 interventi Sabina perde amici a sinistra e ne conquista a destra. Ming 125 spedisce il suo «apprezza­mento da avversario». Buson inve­ce accusa: «Doppiopesismo e mio­pia preoccupante per un esponente del mondo della cultura». E Soleal implora Sabina di mantenere i neu­roni allenati: «Possibile che non hai pensato che era una pantomi­ma del tiranno nano?».