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 2009  dicembre 17 Giovedì calendario

Nizza contro le baby gang: per i minori di 13 anni scatta il coprifuoco notturno - Jean Bob giura di avere tredici anni e sessanta giorni

Nizza contro le baby gang: per i minori di 13 anni scatta il coprifuoco notturno - Jean Bob giura di avere tredici anni e sessanta giorni. Di certo ha un cappellino da baseball sotto il cappuccio della felpa, e nessuna voglia di tornare a casa. Né con le sue gambe né accompagnato. Serge, cappello d´ordinanza blu con visiera, prova a camuffare l´aria svogliata del turno di notte mentre il vento freddo stringe Nizza tra il mare e le alpi; in realtà, da buon poliziotto, dice che vorrebbe continuare a vedersela con i criminali senza dover perdere tempo «a fare la balia ai ragazzini». Benvenuti a Nizza, la prima città d´Oltralpe dove gli under 13 (tutti - a prescindere - ricchi e poveri, teppisti e angioletti) non possono più girare la notte se non sono coi genitori. Quartiere Arianne, banlieu alla periferia nord-est. L´ora del coprifuoco minorile è scattata da dieci minuti. Sullo sfondo, i palazzoni dell´edilizia convenzionata ("Hlm"), del 70% di immigrati, della droga "al minuto" tipo Secondigliano o Scampia, delle "sentinelle". Se non fosse che lo prevede la legge, anzi una discussa ordinanza del sindaco della più italiana delle città francesi, la conversazione tra il poliziotto Serge e il ragazzino Jean Bob suonerebbe surreale. Poliziotto: «Quanti anni hai?». Ragazzino: «Tredici». Poliziotto: «Sicuro?». Ragazzino: «Sì». Jean Bob aggiunge di averli compiuti due mesi fa. Sembra il più piccolo del gruppo, sei ragazzi, facce normali: a occhio non una baby-gang. Il poliziotto, di nuovo: «Sicuro, eh?». «Sì». Non avendo l´adolescente nessun documento d´identità da esibire, l´agente va, diciamo, sulla fiducia. E la chiude lì con una raccomandazione paterna: «Ora però vai a dormire, è tardi». Il che lo solleva dall´incombenza di dovere accompagnare il reprobo a domicilio (dovrebbe farlo se avesse meno di 13 anni, circostanza qui oggettivamente indimostrabile). Tutti a casa, senza distinguo. Dalle 23 alle 5 del mattino. Così ha deciso il sindaco Christian Estrosi, che è anche ministro dell´industria, amico e compagno di partito (Ump) di Sarkozy, tra i più ligi interpreti del suo pensiero. A tal punto da superare a destra i colleghi di Orléans e Lisieux, ai quali l´idea di vietare le notti ai ragazzini era già venuta, ma solo in certi quartieri a rischio, e solo d´estate. Bruciato pure il ministro degli Interni Brice Hortefeux, che aveva proposto di "neutralizzare" solamente i minori già delinquenti. E dunque: dal 3 dicembre a Nizza (in via sperimentale fino a marzo) sono entrati in servizio gli accalappia-ragazzi. Chi sono? Gli agenti della polizia municipale, di quella nazionale e della gendarmerie. Tre notti a settimana - le vigilie delle giornate senza scuola (venerdì, sabato e martedì), più i periodi di vacanze scolastiche - se trovano per strada un minore solo, devono riportarlo a casa. Con il conto. Le pene per i recidivi vanno da una sanzione di 35 euro (ai genitori) fino al taglio degli assegni familiari. «Abbiamo il dovere di proteggere i ragazzi» - spiega il sindaco Estrosi. Insorge l´opposizione, che bolla il coprifuoco come un´«inutile prova muscolare». Studiata ad arte - dice Benoit Hamon, Partito socialista - «per catturare l´elettorato della destra più radicale» (in primavera si vota per le regionali). Per capirci qualcosa di più è utile dare un´occhiata ai numeri. Li snocciola Benoit Candel, vicesindaco con delega alla sicurezza. A Nizza (400mila abitanti, criminalità diminuita del 5% stando ai dati del Comune) i cittadini da 0 a 13 anni sono 30 mila; 10 mila quelli tra i 9 e i 13 (la fascia a rischio notturno). E quelli fermati nelle prime due settimane di coprifuoco? «Zero». «Il dispositivo ha fatto da deterrente» - gongola Candel. Tra gli scontenti - elemento non secondario - ci sono proprio gli agenti di polizia. «Non dobbiamo fare gli assistenti sociali - tuona Laurent Laubry del sindacato Alliance - oltretutto siamo già sotto organico». Nelle strade di Nizza la notte sono in servizio una cinquantina di agenti. Ora che è inverno non è che abbiano un gran daffare. Però a mezzanotte in place Massena, cuore della città, come nei quartieri popolari di Saint Roch e Pasteur, se ne vedono eccome di ragazzini. Genitori, manco l´ombra. Ragiona un agente: «Con lo stipendio da fame che prendiamo ci manca solo che ci mettiamo a fare i baby sitter». Già. Ma il coprifuoco nizzardo è destinato a fare proseliti. Anche in Italia. « una buona idea - dice Massimo Bitonci, parlamentare e sindaco leghista di Cittadella, già autore dell´ordinanza «anti-sbandati» che fissa dei tetti di reddito minimi per gli stranieri che richiedono la residenza - . Ho già emesso un divieto per i ragazzini di bere alcool. Quando li vedo ancora in giro a mezzanotte mi chiedo: ma cosa fanno i genitori?». Ha in mente uno «studio di fattibilità» anche Daniele Belotti, consigliere regionale lombardo della Lega: «Non abbiamo ancora le banlieu, ma il fenomeno delle gang giovanili, soprattutto sudamericane, è preoccupante. Se serve per fermare bullismo e vandalismo, è un´ipotesi da prendere in considerazione».