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 2009  dicembre 17 Giovedì calendario

Berlusconi doveva uscire ieri dal San Raffaele e invece i medi­ci hanno deciso di tenerlo sotto osservazione ancora 24 ore

Berlusconi doveva uscire ieri dal San Raffaele e invece i medi­ci hanno deciso di tenerlo sotto osservazione ancora 24 ore.

Dobbiamo preoccuparci?
Il professor Zangrillo parla, nel suo comunicato, del «per­durare della sintomatologia dolorosa e delle difficoltà nel­l’alimentazione spontanea». Cioè, per la devastazione pro­vocata alla bocca, gli risulta an­cora difficile mangiare da so­lo. Devono nutrirlo ancora con le flebo. Zangrillo: la tera­pia a cui è sottoposto il presi­dente del Consiglio è dovuta al «riacutizzarsi della cervical­gia e ad altre cause per il con­traccolpo subito durante l’ag­gressione, ma lo stiamo con­trollando con efficacia. Le con­dizioni del premier sono tran­quillizzanti e noi siamo tran­quilli. L’uscita dall’ospedale del presidente del Consiglio è prevista per le prime ore di gio­vedì pomeriggio (cioè oggi – ndr). Il premier non partecipe­rà a eventi pubblici per i prossi­mi 10-15 giorni. Meglio 15 gior­ni » .

Bisogna credere a questo bol­lettino? Non sarà che...
No, no. Anche quello che dice il sottosegretario Bonaiuti è piuttosto convincente. Stia a sentire, racconta come ha pas­sato ieri la giornata il capo del governo: «La giornata del pre­sidente del Consiglio è inizia­ta con la lettura della corposa rassegna stampa arrivata pri­ma delle 7 da Palazzo Chigi. La notte è stata un po’ più tra­vagliata, si sono riacutizzati i dolori alla cervicale: evidente­mente sono gli effetti del duris­simo colpo di domenica. Berlu­sconi mi ha detto di far sapere a tutti che ha un umore positi­vo e determinato. Martedì se­ra il premier ha guardato Balla­rò , che non gli è piaciuto. Ha poi ricevuto la visita dei calcia­tori Seedorf e Thiago Silva, molto gradita perché l’affetto che lo lega al suo Milan è gran­de. poi arrivata una telefona­ta di Obama che gli ha fatto gli auguri per una rapida guari­gione, e anche questo lo ha re­so molto felice». Obama ha parlato di «malvagia aggressio­ne ». Quindi, tutto bene. C’è so­lo il mal di testa e la difficoltà di masticare. Oggi esce.

Che situazione politica trova? Perché l’altro giorno in Parla­mento sembrava ricominciata la guerra mondiale.
Sull’interpretazione degli eventi dell’altro giorno ho let­to ieri pareri molto contrastan­ti. Sia Stefano Folli sul Sole 24 Ore che Giuliano Ferrara sul Foglio hanno trovato, contra­riamente ad altri, qualche se­gno di conforto. Folli ritiene che non si devono dar giudizi adesso, ma dare tempo a Berlu­sconi di cominciare, se vuole, un’opera di ricucitura, dato che, alla fin fine, il bastone del comando ce l’ha lui e tocca a lui dare il tono al dibattito poli­tico. Della necessità di far pas­sare un po’ di tempo ha parla­to anche Bonaiuti. Il Foglio fa sapere che il centro-destra ha molto apprezzato il discorso di Bersani.

Che cosa aveva detto Bersa­ni?
La frase-chiave è questa: «Ve­diamo in un’occasione così drammatica l’opportunità per discutere sui comportamenti anche nostri che possono por­tare alla regressione e allo sbandamento. All’indeboli­mento della coscienza demo­cratica ». Bonaiuti, ieri, ha elo­giato il segretario del Pd. Inol­tre, sul processo breve – come riferisce sempre Il Foglio – i de­mocratici non faranno ostru­zionismo. Il senatore Casson ha spiegato che il Pd farà anzi proposte migliorative. Anche le critiche di Fini alla fiducia risultano smorzate da una di­chiarazione del finiano Bocchi­no: «Ritengo la fiducia super­flua, ma non deprecabile». Al Foglio tutta la discussione alla Camera dell’altro giorno pare «una seduta di autocoscienza quasi collettiva».

E la bomba alla Bocconi?
Ecco, quello è un segnale dav­vero preoccupante e deve aver convinto definitivamente il presidente della Camera a pro­nunciare un discorso assai pru­dente ai giornalisti della stam­pa parlamentare riuniti per gli auguri. Fini ha detto: «Il sem­plice fatto che si debba auspi­care un confronto civile vuol dire che negli ultimi mesi, ne­gli ultimi anni, si era superato il livello di guardia». Ha poi ag­giunto che non è corretto adde­bitare all’una o all’altra parte questa responsabilità e che la stella polare per tutti deve es­sere il discorso-appello alla pa­cificazione generale del presi­dente Napolitano. «Credo che il dovere di stroncare sul na­scere qualsiasi forma non sol­tanto di violenza ma qualsiasi comportamento o atteggia­mento che possa configurarsi come istigazione alla violenza in tutta la gamma dei compor­tamenti possibili debba essere avvertito da tutti». Forse sta davvero cambiando qualcosa, nonostante certi discorsi estre­misti, come quello di Trava­glio che reclama il diritto al de­siderio che il Creatore chiami a sé il Cavaliere. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 17/12/2009]