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 2009  dicembre 17 Giovedì calendario

SCUDO, ALTRI 4 MESI E SALE L’ALIQUOTA. TREMONTI: " LA PIù GRANDE MANOVRA" - ROMA - «

la più grande manovra finanziaria mai fatta negli ultimi anni e farà bene all´economia». Giulio Tremonti, mentre la Camera dà il via libera alla manovra 2010 in un clima assai teso, annuncia che lo scudo fiscale ha consentito di rimpatriare 80 miliardi, pari a 5 punti di Pil, in tre mesi e fa capire che la riapertura dei termini è cosa ormai certa. «La discuterà il Consiglio dei ministri di domani (oggi, ndr.)», annuncia il titolare di Via Venti Settembre. I dati sono stati conteggiati nella notte di ieri, una sorta di exit-pool, per usare il linguaggio del ministro, e per ora sono inferiori alle stime di mercato che da giorni parlano di 100-110 miliardi. Quello che sembra probabile tuttavia è che lo scudo-quater, che consentirà ad evasori ed esportatori di capitali, di rimettersi in regola costerà il 6 invece del 5 per cento, che sarà aperto fino ad aprile e che consentirà di rimpatriare una trentina di miliardi. «Il tempo dei paradisi fiscali è finito», ha osservato Tremonti secondo il quale «la quota dei rimpatri reali sarà superiore a quella virtuale» e ciò significa che i capitali, che «votano con le gambe» stanno dando fiducia all´Italia.
Nel pieno dell´aspro scontro politico, dopo i ripetuti e vani tentativi del presidente della Camera Fini di impedire al governo di strozzare la discussione, ieri l´assemblea di Montecitorio ha votato la fiducia alla Finanziaria 2010: 307 i voti favorevoli e 271 voti quelli contrari. Tuttavia al momento del voto degli odg il governo è stato battuto due volte: sulla gratuità dei processi di lavoro e sulla banda larga. Dopo il voto definitivo previsto per oggi il testo torna al Senato e sarà licenziato il 22 dicembre.
Il maxiemendamento vale circa 9 miliardi, è lo stesso votato in Commissione Bilancio dove la discussione è stata evitata mediante l´espediente del ritiro degli emendamenti da parte della maggioranza. Ad «alta sensibilità» il tema delle coperture, cioè delle risorse che il governo ha trovato per far fronte alle spese: tutte legittime ma che sono incappate in più di una critica. Circa 3,1 miliardi vengono da una sorta di «prestito forzoso» da parte del fondo Tfr dei lavoratori dipendenti che passa dall´Inps in bilancio per coprire le spese correnti. Altri 3,9 miliardi provengono invece dal succitato scudo fiscale, operazione una tantum e esposta alla critica di chi vi ha visto un «regalo» agli evasori. Dura su questo punto l´opposizione: «Tremonti non finga di non sapere che tra i capitali che rientreranno in Italia ci sono quelli della criminalità organizzata che magari li utilizzerà per ricomprare all´asta i beni confiscati alla mafia», ha detto il responsabile per l´economia del Partito democratico, Stefano Fassina. Ma il Pd rilancia anche sul piano delle proposte e il leader Bersani ieri ha detto che bisogna «superare» il meccanismo degli studi di settore, per anni bestia nera di artigiani e commercianti, ed andare verso un meccanismo di forfettizzazione per 2 milioni di contribuenti.
Sul lato della destinazione delle risorse spiccano una serie di interventi «dovuti»: in prima fila il finanziamento del Sistema sanitario nazionale (con 1,6 miliardi e il rischio di un aumento di Irap e Irpef per le Regioni in rosso), poi il ristoro del gettito dell´Ici venuto a mancare nelle casse dei Comuni che comunque l´Anci non giudica adeguato tant´è che ieri il presidente Chiamparino ha annunciato la sospensione delle relazioni con il governo. Il resto degli interventi (missioni di pace, Università, assunzioni nelle forze dell´ordine, ecc.) risponde alle pressanti richieste messe in atto dai colleghi di governo di Tremonti che si erano visti tagliare in modo drastico i fondi con il decreto dello scorso anno. Molti i microfinanziamenti a pioggia che, secondo qualche lettura, avrebbero incoraggiato i deputati della maggioranza della Commissione Bilancio a ritirare i propri emendamenti. In tutto 181 milioni: prosciutti, defibrillatori, Belice e quant´altro.
Manca all´appello il taglio delle tasse perorato da Baldassarri (Pdl): del pacchetto (Irap e Irpef) resta solo la sperimentazione della cedolare secca sugli affitti per l´Aquila.