Iacopo Gori, Sette 17/12/09, 17 dicembre 2009
CARCERI
Sull’Isola di Pianosa (Toscana) ha sede il Sembolello, la prigione più piacevole d’Italia: i carcerati godono di un regime di semilibertà in camere singole senza sbarre, lavorano 7 ore al giorno e la sera devono rientrare entro le 22, si cucinano da soli e posseggono il cellulare. I detenuti sono sette: il macedone Miki, il marocchino Mustafà, il sudamericano Hugo, il senegalese Ndiaje e gli italiani Rosario, Luca e Angelo. Ciascuno di loro ha un ruolo: ad esempio, Luca fa il cuoco, Angelo il cameriere, Miki assiste gli archeologhi che fanno scavi nella zona e accompagna i turisti per l’isola. Il progetto del carcere aperto funziona e il direttore Carlo Mazzerbo vorrebbe ampliarlo: «Il nostro obiettivo è aumentare il numero dei detenuti sull’isola. Ci sono da ristrutturare immobili, gestire le strutture, lavorare la terra. Potremmo aprirla al turismo tutto l’anno. Potremmo sistemare 50-60 posti letto a costi zero». L’unico abitante dell’isola è Carlo Barellini, 59 anni, che lavora come custode della chiesa e delle catacombe locali, risalenti all’epoca di Diocleziano.