Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  dicembre 17 Giovedì calendario

CARCERI


Sull’Isola di Pianosa (Toscana) ha sede il Sembolello, la prigione più piacevole d’Italia: i carcerati godono di un regime di semilibertà in camere singole senza sbarre, lavorano 7 ore al giorno e la sera devono rientrare entro le 22, si cucinano da soli e posseggono il cellulare. I detenuti sono sette: il macedone Miki, il marocchino Mustafà, il sudamericano Hugo, il senegalese Ndiaje e gli italiani Rosario, Luca e Angelo. Ciascuno di loro ha un ruolo: ad esempio, Luca fa il cuoco, Angelo il cameriere, Miki assiste gli archeologhi che fanno scavi nella zona e accompagna i turisti per l’isola. Il progetto del carcere aperto funziona e il direttore Carlo Mazzerbo vorrebbe ampliarlo: «Il nostro obiettivo è aumentare il numero dei detenuti sull’isola. Ci sono da ristrutturare immobili, gestire le strutture, lavorare la terra. Potremmo aprirla al turismo tutto l’anno. Potremmo sistemare 50-60 posti letto a costi zero». L’unico abitante dell’isola è Carlo Barellini, 59 anni, che lavora come custode della chiesa e delle catacombe locali, risalenti all’epoca di Diocleziano.