Anais Ginori, la Repubblica 17/12/09, 17 dicembre 2009
MIOPIA
Negli Usa, negli ultimi 30 anni è cresciuto di due terzi il numero dei miopi, passando dal 25 al 41,5%. Le possibili cause citate sono di natura genetica (la predisposizione maggiore in caso di genitori miopi), di natura estetica (la predisposizione degli occhi di un certo taglio), di natura ambientale (alimentazione, lavoro, livello culturale). Una delle cause più probabile potrebbe essere la sovraesposizione degli occhi davanti a schermi luminosi. Federico Maria Grignolo, direttore della clinica oculistica dell´Università di Torino, ricorda che non c´è nessuna prova che la miopia sia provocata dall´eccessivo uso di pc, televisori e simili: «Già vent´anni fa avevamo cominciato a mettere sotto osservazione 90mila persone che usavano quotidianamente computer. A distanza di cinque anni, non avevamo registrato nessuna evoluzione del difetto visivo». In Italia, quasi un bambino su tre arriva alla pubertà senza essersi mai sottoposto a una visita oculistica. Circa un terzo dei bambini che hanno un problema oculistico non porta gli occhiali. Nella popolazione di età superiore ai 14 anni il 17% di quanti sanno di avere un difetto della vista non fa nulla per correggerlo.
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Articolo originale:
La modernità ci accorcia la vista -
Nella società delle immagini rischiamo di doverci sempre più prendere cura dei nostri occhi. Almeno così pensano gli studiosi americani che hanno confezionato una ricerca allarmante sull´aumento della miopia tra le nuove generazioni. Negli ultimi trent´anni, scrive l´associazione Usa degli oftalmologi, le persone che hanno difficoltà a vedere da lontano sono cresciute di due terzi. Dal 1970 ad oggi, la percentuale di miopi nella popolazione è passata dal 25 al 41,6%. Quasi metà degli americani soffre, insomma, del difetto visivo chiamato ametropia che rende sfocati i contorni delle immagini a distanza.
vero che ormai essere miopi non è più un problema come un tempo. Occhiali alla moda, lenti a contatto usa-e-getta. Per chi vuole, le attuali tecniche chirurgiche permettono di correggere o eliminare del tutto le diottrie mancanti. Ma pochi progressi sono stati fatti sulle cause della miopia, che rimangono per certi versi ancora misteriose. Anche la ricerca pubblicata sul numero di dicembre di Archives of Ophthalmology, e ripresa dal quotidiano francese Le Figaro, non hanno voluto dare una spiegazione a questo importante incremento registrato in America. Alcuni studiosi hanno chiamato in causa fattori genetici: chi ha genitori o parenti miopi, avrebbe più probabilità di sviluppare a sua volta il difetto visivo.
Altre ricerche hanno messo in evidenza la predisposizione di alcune forme di occhi, altre hanno puntato sulla "multifattorialità" ambientale: per esempio l´alimentazione, il lavoro, persino il livello culturale. Non esistono pareri concordi neanche sulla causa che sembrerebbe più probabile, almeno per i giovani, ovvero la sovraesposizione degli occhi davanti a schermi luminosi.
Un male del nostro secolo. Gli americani hanno titolato lo studio "Generation Myopia". Il difetto visivo potrebbe diventare sempre più diffuso, così come l´abitudine di farsi operare per ritrovare una vista normale. Eppure l´aumento degli interventi sulla miopia che potrebbero richiedere le nuove generazioni rischia anche di avere un impatto sui costi della sanità pubblica. Nella loro ricerca, gli studiosi americani hanno lanciato un appello affinché venga finalmente svolto un lavoro di indagine sulle cause della miopia. «Dobbiamo identificare i fattori di rischio responsabili di questo incremento - scrivono gli oftalmologi - per riuscire a realizzare migliori strategie di prevenzione».
Federico Maria Grignolo, direttore della clinica oculistica dell´Università di Torino, sottolinea che non c´è nessuna prova che la miopia sia provocata dall´eccessivo uso di pc, televisori o di altre fonti di luminosità. «Già vent´anni fa - racconta Grignolo - avevamo cominciato a mettere sotto osservazione 90mila persone che usavano quotidianamente computer. A distanza di cinque anni, non avevamo registrato nessuna evoluzione del difetto visivo». Secondo gli ultimi dati, un italiano su cinque soffre di miopia, una percentuale piuttosto contenuta rispetto ad altri Paesi. «Da un punto di vista clinico posso avere anch´io l´impressione che ci sia stato un aumento della miopia» commenta l´oftalmologo che però avanza qualche dubbio sulla ricerca Usa. «Ricordiamoci che trent´anni fa non c´erano i controlli di oggi. I bambini di adesso si fanno visitare molto di più di un tempo».
In realtà, il controllo della vista non è ancora così frequente tra gli italiani. Qualche mese fa, la Commissione Difesa Vista aveva sottolineato che quasi un bambino su tre arriva alla pubertà senza essersi mai sottoposto a una visita oculistica. Un´importante percentuale dei giovani ai quali viene diagnosticato qualche difetto visivo poi non fa nulla per correggerlo. Circa un terzo dei bambini che hanno un problema oculistico, per qualche motivo, non porta gli occhiali. Crescendo, l´attenzione per la vista non migliora: nella popolazione di età superiore ai 14 anni la percentuale di quanti sanno di avere un difetto della vista ma non fanno nulla per correggerlo si attesta al 17 per cento.