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 2009  dicembre 17 Giovedì calendario

IN ITALIA IL VIDEOGIO BONSAI

Una rete di piccole e microimprese localizzate prevalentemente in Lombardia, Lazio, Liguria, Veneto e Sicilia. il mondodelle case produttrici di videogiochi in Italia: 61 software house per un fatturato complessivo
che supera di poco i 18 milioni di euro. Un settore di dimensioni ridotte, soprattutto rispetto al resto d’Europa, ma in forte crescita (nel 2007, ultimo anno disponibile, è salito del 29,1% e l’anno precedente ha registrato un incremento del 59,2%, anche se la redditività è prevalentemente di segno negativo).
Il quadro emerge da uno studio condotto da Iem-Fondazione Rosselli che analizza l’industria, le tendenze e i nuovi modelli di business e che sarà presentato durante il Settimo summit sull’industria della comunicazione, organizzato dalla Fondazione oggi a Roma.
I ricavi stimati dalla produzione di videogiochi in Italia sono di 9,8 milioni di euro pari al 53,7% del totale del fatturato (il resto proviene da attività come
advergames,edutainment, grafica) rispetto al valore complessivo di 670,9 milioni di euro del mercato nazionale del software game, il che significa che la quota di mercato stimata del prodotto italiano è assolutamente marginale.
«Il settore – spiega Flavia Barca, coordinatrice Iem-Fondazione Rosselli – è caratterizzato da pochi grandi publisher
italiani. Sul mercato sono attive principalmente le filiali dei grandi gruppi internazionali che agiscono in Italia essenzialmente per il marketing e l’interfaccia con la distribuzione di prodotti sviluppati all’estero. La mancanza di un solido legame tra produttore e editore, inoltre, non ha facilitato lo sviluppo di un tessuto imprenditoriale nel segmento della produzione che paga la scarsità di risorse e finanziarie e di sbocchi commerciali». In forte accelerazione, oltre alla produzione, anche le vendite di videogiochi che «rappresentano il segmento che ha registrato la migliore crescita fra i mezzi a contenuto editoriale negli ultimi anni – aggiunge Barca – quasi quadruplicando il proprio valore tra il 2000 e il 2009 con una forte accelerazione nell’ultimo biennio».
L’anno scorso il mercato in Italia valeva quasi 1,3 miliardi di euro, il 21,7% in più rispetto al 2007 che aveva fatto registrare un incremento del 39,9% rispetto al 2006. «Tassi di crescita paragonabili a quelli dei segmenti più innovativi e in salute del mercato italiano ”continua Barca – in particolare quelli a più alta innovazione tecnologica come pay-tv, pubblicità online e contenuti mobili».
In Italia, tuttavia, la spesa procapite in videogame (21 euro all’anno nel 2008) risulta la più bassa fra i primi cinque mercati europei. Nel Regno Unito, dove il mercato dei videogiochi è quasi 4 volte più grande di quello italiano, si spendono 78,3 euro, in Francia (2,5 volte più grande) si arriva a 47,1 euro.