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 2015  ottobre 29 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha consegnato a Raffaele Cantone il “Sigillo” della città, e questo non basterebbe a fare di questa notizia il fatto del giorno. Ma ringraziando per il riconoscimento, Cantone ha enunciato un paio di concetti-bomba. Il primo: che Milano è tornata ad essere la capitale morale d’Italia, mentre Roma (che non c’era bisogno di tirare in causa) sembra priva degli anticorpi necessari a neutralizzare la corruzione. Seconda frase, forse ancora più impressionante della prima: «chi è per bene non fa carriera nella pubblica amministrazione».

Naturalmente Cantone ha di sicuro titolo per dire quello che dice. Però, abbia pazienza: io non mi ricordo chi è.
È il presidente dell’Associazione Nazionale AntiCorruzione (Anac). Ha mandato in galera boss del calibro di Francesco Schiavone, Francesco Bidognetti, Walter Schiavone, Augusto La Torre. Andò a parlare di camorra in una scuola di Casal di Principe e fu talmente convincente che il giorno dopo in tribunale Schiavone si lamentò dei magistrati che traviano gli studenti. Gira sotto scorta dal 1999. Renzi lo mise a capo dell’anticorruzione nel marzo 2014, due mesi dopo lo chiamò a controllare i lavori di Expo, intorno ai quali s’era scoperto parecchio marcio (interconnesso col magna-magna del Mose di Venezia). Da allora, a Milano, tutto è filato liscio e questo giudice, ieri, ha potuto pronunciare quell’elogio della capitale morale dandogli maggior risalto grazie alla contrapposizione con la capitale reale, cioè Roma.  

Che cosa ha detto, esattamente?
«Sono onorato di questo riconoscimento e sono onorato di riceverlo in un momento in cui Milano si riappropria del ruolo di capitale morale d’Italia, in un momento in cui la capitale reale non sta dimostrando di avere gli anticorpi morali di cui ha bisogno e che tutti ci auguriamo recuperi». Ha poi spiegato che il successo dell’Expo, anche sotto il profilo etico, è il risultato di una grande cooperazione tra le istituzioni, che si sono date un obiettivo e, pur tra contrasti - inevitabili in ogni consorzio umano -, hanno però messo in atto ogni sforzo per raggiungerlo. «Non bisogna pensare che sia un modello dell’Autortà anticorruzione, se si pensa questo il modello risulterà difficilmente esportabile. È invece il risultato di una profonda sinergia che stiamo cercando di trasferire anche a Roma, in vista del Giubileo. A Roma però manca proprio questo, la collaborazione tra istituzioni, stiamo incontrando tutta una serie di ostacoli proprio per questo. Se le istituzioni non collaborano, non c’è Anac, non c’è prefetto che tenga». Il giudice ha attenuato un po’ il suo giudizio ammettendo poi che «il Comune di Roma non è fatto solo da soggetti di mafia capitale che hanno fatto attività illecita, ci sono anche moltissime persone perbene».  

Non c’è, dietro una presa di posizione così forte, anche un’intenzione politica? Non è che Cantone, parlando di Roma in quel modo, stia surrettiziamente facendo un favore a Renzi? Il sindaco di Roma è Marino, che Renzi si vuol togliere dalle scatole, se Roma non ha ritrovato gli anticorpi necessari a combattere la corruzione sarà anche colpa di chi la guida, no?
Potrebbe essere, potrebbe essere. Spingendo il ragionamento un poco più in là si potrebbe dire che Cantone magari sarebbe un ottimo candidato sindaco. Chi meglio di lui per rigenerare gli anticorpi della corruzione?  

A proposito di sindaco, che si sa di Marino? Ha ritirato le dimissioni o no?
Mentre io e lei parliamo è in corso una mega-riunione in casa del vicesindaco Marco Causi, fedelissimo di Marino, con il commissario del Pd Matteo Orfini e gli assessori Esposito, Sabella, Alessandra Cattoi e il consigliere Roberto Tricarico. I maligni dicono e scrivono che il sindaco dimissionario è andato a incassare il compenso per la resa definitiva. Ma forse no: l’impressione che abbia intenzione di ritirare le dimissioni resta forte.  

E a che gli servirebbe?
Potrebbe trasferire la crisi in sede politica, cioè discuterne in consiglio, costringendo il Pd a schierarsi, cioè a votargli contro, però con una motivazione e alleandosi di fatto con le destre. Le dimissioni dei consiglieri non bastano per lo scioglimento automatico e il ritorno alle elezioni. Per ottenere quell’effetto bisogna che le rassegnino almeno in 25. I consiglieri democratici sono solo 19.

Qui il commento di Stefano Folli (leggi)

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