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 2015  ottobre 29 Giovedì calendario

SOGNI «Ancora mi capita di sognare i gol sbagliati» (Gianluca Vialli). TESTE «Guardarsi indietro è inutile

SOGNI «Ancora mi capita di sognare i gol sbagliati» (Gianluca Vialli). TESTE «Guardarsi indietro è inutile. Non ho rimpianti. Il mio esonero era nell’aria da tempo, magari non me lo aspettavo dopo l’ultimo k.o. perché con l’Inter non meritavamo di perdere. È caduta solo la mia testa? Meglio così, sono pagato anche per questo, non serve che ne cadano altre» (Delio Rossi). SINGHIOZZO «Quattro partite e sedici giorni mi sono bastati per capire che guidare le nazionali non è roba per me. Io devo vivere il campo quotidianamente, non riesco a vivere questo mestiere a singhiozzo. Mi dispiace che sia andata male perché adoro la Grecia» (Claudio Ranieri, ora alla guida del Leicester, rivelazione della Premier). RIBELLIONI «Gli stadi sono sempre più vuoti perché non partecipare è un modo per ribellarsi. Le istituzioni devono dare il buon esempio. E bisogna smettere di pensare che il calcio sia un mondo “diverso”. Dove anche gli errori sono pagati in maniera più blanda» (Roberto Donadoni, neoallenatore del Bologna). FROZEN «La nuova generazione manca di cultura sportiva: ho visto atleti che non sanno cos’è un riscaldamento, ignorano il defaticante. Poi, evidentemente, abbiamo anche tecnici inadeguati. E c’è un problema di testa se uno arriva alla gara della vita e la fallisce: non puoi trovarti frozen, congelato, ai Mondiali» (Fiona May e la crisi dell’atletica italiana). GAMBE «Ho sperimentato tutti i corsi di nuoto possibili, a 6 anni ero in agonistica, a 7 gareggiavo. Da piccolo, però, scegli la specialità che ti viene meglio, quindi io sono diventato ranista. Solo che a 12 anni mi sono venute delle gambe lunghissime e ho cominciato ad avere qualche difficoltà perché la rana funziona se hai leve corte. Così mi è toccato virare sullo stile libero e le distanze lunghe» (Gregorio Paltrinieri). RISPETTO «Alla fine ho sempre corso dove e come mi piaceva, e i soldi hanno sempre contato fino a un certo punto. Io corro per essere felice. E se non sei rispettato, non puoi essere felice» (Felipe Massa). LIBERAZIONE «L’ultimo desiderio è chiudere bene la mia carriera ai Giochi di Rio. La medaglia di legno di Londra è stata una delusione così grande che non posso pensare sia stato il mio ultimo ricordo olimpico. Ma lo dico sinceramente: smettere per me sarà una liberazione» (Vanessa Ferrari).