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 2015  ottobre 29 Giovedì calendario

Catalogo di tutto quello che ha fatto Milano

Capitale morale? Diciamo pure capitale e basta. Forse Milano è l’unica vera metropoli italiana, sicuramente l’unica dove ancora si fanno cose oltre a vedere gente e a parlarsi addosso. E, a parte Expo, il suo clamoroso e tutto sommato inaspettato trionfo, si tratta di «cose» molto concrete, tipo, per limitarci agli ultimi anni, il prolungamento della linea 5 della metro (però la 4 esiste solo sulla carta), il progetto Citylife per l’ex Fiera con le tre torri griffate Isozaki, Hadid e Libeskind, la sistemazione di porta Garibaldi e porta Nuova con piazza Gae Aulenti e i due boschi orizzontali di Stefano Boeri, premiati come grattacieli più belli del mondo e già promossi a simbolo cittadino, eccetera. Per il capitolo novità dal passato, c’è stato il bellissimo restauro della Galleria, un tempo biasimata come modello di kitsch assiro-milanese e oggi giustamente rivalutata, e la riapertura della Darsena, altro grande successo popolare.
Idem per la cultura. Sono da segnalare tutta una serie di inaugurazioni: Museo delle Culture, Fondazione Prada, Silos Armani e nuovo Museo della Pietà Rondanini nel Castello. È stata riaperta Casa Manzoni, e Scala e Piccolo rimangono griffe teatrali di cui si possono anche discutere i programmi, ma non il prestigio.
Il dinamismo economico è quello di sempre: per dire, il colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei ha appena scelto Milano per impiantarci il suo centro ricerche. La ventata di cosmopolitismo di Expo ha fatto bene anche alla città, che oggi è meno grigia, indaffarata, scostante. Milano è diventata più accogliente, perfino quasi sorridente. Una volta nel week-end se ne andavano tutti quelli che potevano: oggi c’è chi ci viene. Fra area C e metropolitane allungate, il traffico è diminuito: 350 mila milanesi sono abbonati ai mezzi in sharing, auto e biciclette. La città è più verde: si sono piantati e si piantano molti alberi, e gli orti urbani sono 2.500. Resta, in questo gran ritorno del senso della comunità, l’antico «coeur in man», forse non tanto mitico: di recente, 5 mila persone sono state sfamate con il cibo recuperato nella lotta allo spreco, e nell’ultimo fine settimane nei gazebo del Comune sono stati raccolti 12 mila fra sacchi a pelo e coperte per i senzatetto.
A proposito di cibo: capitale mondiale della nutrizione grazie a Expo, a Milano si mangia attualmente piuttosto bene, con la riscoperta dei classici locali ma anche il proliferare dei locali etnici. C’è perfino un ristorante romano.