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 2015  giugno 19 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Nella sua enciclica, resa nota ieri, il Papa dice talmente tante cose, e noi abbiamo così poco spazio a disposizione, che prego di partire subito con la prima domanda.

Di che cosa parla questa enciclica?
Diciamo intanto che è la prima enciclica tutta di Francesco (la precedente integrava un’enciclica di Benedetto XVI). Si intitola: «Laudato si’», riprende cioè il più antico testo della letteratura italiana, il Cantico delle Creature scritto da San Francesco quasi mille anni fa e che comincia: «Altissimu, onnipotente, bon Signore / tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione. / Ad te solo, Altissimo, se konfàno e nullu homo ène dignu te mentovare. / Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature...» e continua con l’elogio del sole, della luna, delle stelle, del vento, dell’aria, dell’acqua, del fuoco, di «sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa...». E l’enciclica di Francesco è appunto dedicata alla Terra, cioè al Creato, alla sua conservazione e difesa, al nesso tra il degrado a cui l’uomo sottopone la Terra e la condizione di miseria in cui vivono centinaia di milioni di uomini. Difendiamo la Terra, viviamo più sobriamente, permettiamo ad altri uomini e ad altri luoghi di crescere, non sottoponiamo la politica all’economia e l’economia alla tecnocrazia, perché «non siamo Dio» e quello che ci è stato dato dobbiamo custodirlo...  

Discorsi politici? O discorsi religiosi?
Francesco sarà sicuramente accusato di aver fatto un discorso politico, di essere poco teologo e molto agitatore di coscienze sociali. Il passaggio più clamoroso è al sesto capitolo (l’enciclica è divisa in sei capitoli per 246 paragrafi), dove il Papa parla della crisi finanziaria: «Il salvataggio ad ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l’intero sistema, riafferma un dominio assoluto della finanza [si deve] evitare una concezione magica del mercato, che tende a pensare che i problemi si risolvano solo con la crescita dei profitti [di fronte] alla crescita avida e irresponsabile che si è prodotta per molti decenni, occorre pensare pure a rallentare un po’ il passo [accettando] una certa decrescita in alcune parti del mondo». Qui il Pontefice sembra aderire, almeno in parte, alle teorie di Serge Latouche, certo non un pensatore cattolico. Come Latouche, in un altro punto dell’enciclica, Francesco invita a spegnere le luci, usare i mezzi pubblici, cucinare solo il cibo necessario e non buttarlo, insomma vivere sobriamente, avendo coscienza del proprio limite e del fatto che dobbiamo consegnare intatta la Terra, che ci è stata data, a chi verrà dopo di noi.  

Il Papa non dice come si può arrivare a questo?
Il Papa, mentre denuncia il degrado generale, non può che esortare a un rinnovamento spirituale, a una rivoluzione che parta dal cuore o dall’anima di ciascuno di noi.  

Quindi, suppongo, esalterà anche la cultura vegetariana...
C’è un passaggio molto significativo: Francesco invita a non «equiparare tutti gli esseri viventi» e a non «divinizzare» la Terra. Francesco critica chi lotta «per le altre specie» ma non agisce allo stesso modo «per difendere la pari dignità tra gli esseri umani». «È evidente l’incoerenza di chi lotta contro il traffico di animali a rischio di estinzione, ma rimane del tutto indifferente davanti alla tratta di persone, si disinteressa dei poveri, o è determinato a distruggere un altro essere umano che non gli è gradito. Ciò mette a rischio il senso della lotta per l’ambiente». Anche sul riscaldamento globale e i gas serra, che l’enciclica denuncia, Francesco aggiunge subito che certe strategie per combattere l’emissione di gas sono però furbate che penalizzano i paesi poveri con «pesanti impegni sulle riduzioni di emissioni [che creano] nuova ingiustizia sotto il rivestimento della cura per l’ambiente».  

Come si potrebbe, oggi, prescindere dall’economia e dalle sue prepotenze?
Francesco auspica un «sistema normativo che includa limiti inviolabili e assicuri la protezione degli ecosistemi». Denuncia «la debolezza della reazione politica internazionale» e il fatto che «molto facilmente l’interesse economico arrivi a prevalere sul bene comune e a manipolare l’informazione per non vedere colpiti i suoi progetti». (leggi)

Dai giornali