La Stampa, 19 giugno 2015
«Stuprate le nostre donne e state prendendo il sopravvento nel nostro Paese: dovete sparire». Così Dylann Storm Roof, 21 anni di Charleston, North Carolina, è entrato in una chiesa e ha fatto strage di neri. Con una calibro 45 ha ucciso nove persone nella nella Emanuel Methodist Episcopal Church
Viso slavato, capelli biondi a caschetto, sguardo perso nel vuoto, tra odio e disperazione. È l’istantanea del killer di Charleston, Dylann Storm Roof, il 21enne che mercoledì sera ha aperto il fuoco nella Emanuel Methodist Episcopal Church – storica chiesa frequentata da afroamericani – uccidendo nove persone.
Gli inquirenti non hanno dubbi, si tratta di strage a sfondo razziale, studiata e condotta secondo un copione preciso, per mano di un giovanissimo «intollerante» armato probabilmente dal padre. Roof aveva ricevuto dal genitore una calibro 45 in dono per il suo ventunesimo compleanno, sebbene non è certo che sia quella usata nella mattanza. Gli investigatori stanno battendo anche la pista del terrorismo interno, ovvero di legami con gruppi suprematisti di Carolina del Nord e dintorni. Sul giubbotto che Room indossava al momento dell’arresto c’erano due bandierine, una degli afrikaner del Sudafrica dell’apartheid, l’altra della Rhodesia razzista.
La follia omicida
Sono le nove di sera quando nella Emanuel African Methodist Episcopal Church, una delle più vaste e antiche congregazioni di afroamericani – «già rasa al suolo perché i suoi fedeli lavoravano per mettere fine alla schiavitù», ha ricordato Obama – è in corso la lettura della Bibbia. Room è seduto tra i fedeli, segue i salmi per circa un’ora, poi la follia omicida. «Stuprate le nostre donne e state prendendo il sopravvento nel nostro Paese: dovete sparire», grida sparando all’impazzata. Ricarica la pistola cinque volte, racconta una testimone risparmiata «per raccontare la mattanza». Nove persone rimangono sul sagrato prive di vita: tre uomini e sei donne, tra loro il pastore della chiesa, il reverendo Clementa Pinckney, 42 anni, senatore democratico del Senato della Carolina del Sud. La fuga di Roof dura dodici ore prima della cattura da parte delle forze dell’ordine, a un incrocio, ancora armato, giunta grazie alla segnalazione di un amico del ragazzo, Joey Meek, che lo riconosce nelle immagine catturate all’ingresso della chiesa.
La rabbia di Obama
«Proviamo rabbia, angoscia e tristezza», dice Obama, che conosceva personalmente Pinckney. «Dobbiamo essere chiari: questi fatti in altri Paesi avanzati non accadono – avverte il presidente – troppe volte ho dovuto commentare l’uccisione di innocenti perché qualcuno non ha avuto problemi a procurarsi una pistola». Ferma condanna l’ha espressa anche il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Mentre il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, dal Palazzo di Vetro dove si trova per una serie di consultazioni, commenta: «Non è accettabile che si ritorni a una dinamica di conflitto che riporta indietro di decenni».