Francesco Ninfole, MilanoFinanza 19/6/2015, 19 giugno 2015
LA BCE PRESTA 74 MILIARDI ALLE BANCHE
Le banche dell’Eurozona hanno chiesto e ottenuto 73,8 miliardi di euro dalla Bce nella quarta T-Ltro, la tipologia di rifinanziamento che vincola gli istituti a fare prestiti con la liquidità ricevuta. La cifra è in linea con le attese del mercato: il consenso di Bloomberg stimava una richiesta di 60-80 miliardi, quello di Reuters 60, Barclays 80.
Anche il segnale per l’economia è moderatamente positivo: riflette la lieve ripresa dell’economia degli ultimi mesi. Non ci sono dati ufficiali relativi ai singoli Paesi. Le banche italiane avrebbero chiesto circa 14,4 miliardi, secondo calcoli Reuters relativi a 15 istituti. Si tratterebbe di poco meno di un quinto (19,5%) del totale. Alcune banche hanno comunicato l’importo richiesto: Intesa Sanpaolo ha preso 5 miliardi di euro, Banco Popolare 3,2 miliardi, Mps 1,25 miliardi, Credem e Bpm circa 1 miliardo, Veneto Banca 614 milioni, Popolare di Vicenza 600 e Mediobanca 400. «I fondi richiesti si aggiungono ai 10 miliardi che abbiamo ottenuto a marzo e che sono stati interamente prenotati dalla clientela», ha osservato Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo. «Si tratta di cifre rilevanti, che mettiamo a disposizione di imprese e famiglie».
Le banche dell’Eurozona hanno chiesto nel complesso meno della precedente operazione di marzo (quando il prelievo è stato di 98 miliardi) e meno che nelle prime due T-Ltro (83 miliardi a settembre e 130 miliardi a dicembre). La diminuzione delle richieste a giugno era attesa perché gli istituti italiani, francesi e spagnoli avevano già ottenuto importi significativi nei mesi precedenti, mentre i gruppi tedeschi e olandesi non hanno bisogno di ingenti iniezioni di liquidità. In tutto i gruppi italiani hanno preso circa 108 miliardi finora. Barclays ha osservato che gli importi richiesti nelle ultime due operazioni (172 miliardi) dimostrano che le T-Ltro sono comunque attraenti per le banche, grazie anche al basso costo (0,05%) e nonostante la partenza del Qe. I fondi T-Ltro costituiscono per gli istituti passività che permettono di espandere il bilancio. Inoltre il più elevato surplus di liquidità (dovrebbe ora salire da 330 a 400 miliardi) spingerà al ribasso i tassi interbarcari (come Eonia e Euribor) a cui sono legati i costi di molti prestiti a tasso variabile. La speranza di Mario Draghi è che, grazie anche a questi effetti, il credito possa ripartire in modo più sostenuto, dopo i primi segnali positivi di quest’anno. Se i prestiti saranno inferiori a quanto previsto dalle regole Bce, le banche dovranno restituire il denaro nel settembre 2016, invece che nel settembre 2018.
Francesco Ninfole, MilanoFinanza 19/6/2015