
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il caso Polanski ha una svolta inattesa: il tribunale di Zurigo è pronto a lasciarlo andare in cambio di una cauzione di quattro milioni e mezzo di franchi svizzeri (poco meno di tre milioni di euro). Il ministero della Giustizia elvetico ha intenzione di appellarsi contro la scarcerazione. Questo significa che il grande regista non è ancora uscito, e non uscirà ancora per una decina di giorni, cioè fino al giudizio d’appello. Ma se il giudizio dovesse confermare la scappatoia della cauzione...
• Non è quello a cui ammazzarono la moglie? Dei seguaci di Satana gli entrarono in casa e fecero una strage, mi pare.
Sì, proprio lui. La moglie si chiamava Sharon Tate, era una giovane attrice che stava facendo carriera ed era diventata subito celebre quando Polanski l’aveva sposata. Una sera Charles Manson e i suoi seguaci erano penetrati nella sua villa di Hollywood e avevano ucciso a pugnalate lei, che era incinta di otto mesi, e i suoi quattro amici. Polanski non c’era. Il delitto fece un’enorme impressione. Un figlio di Manson è saltato fuori proprio l’altro giorno, un uomo di 41 anni, di nome Matthew Roberts, adottato da bambino e che adesso cercava di sapere chi fosse suo padre. La madre a un certo punto gli ha confessato che era Manson e che la sua nascita era frutto di uno stupro. Una storia impressionante per questo: Roberts ha una barba più o meno della foggia di quella che esibiva il padre, e questo senza averlo mai conosciuto. Per una ragione o per l’altra, Sharon Tate e Polanski tengono sempre la cronaca, proprio ieri le agenzie hanno diramato la notizia che il regista e la sua bella moglie si fecero fotografare nudi da David Bailey e questa foto verrà messa all’asta da Christie’s il prossimo 7 dicembre per diecimila dollari minimo. Ma tutto questo non c’entra col fatto che adesso Polanski è rinchiuso in una prigione svizzera e che è pronto a tirar fuori un sacco di soldi per uscire. Polanski sta dentro per uno stupro e se gli svizzeri lo riconsegnano agli americani rischia di farsi mezzo secolo di prigione.
• Ma quanti anni ha?
76. Lo stupro avvenne nel 1977, vittima una ragazzina di tredici anni. La ragazzina si chiamava Samantha Geimer, Polanski l’aveva invitata nella villa di Jack Nicholson, sulle colline di Hollywood, per farle un servizio fotografico da pubblicare su Vogue. Sharon Tate era morta da otto anni, il regista, con Chinatown e Rosemary’s baby , era al culmine della popolarità. In piscina si mise a toccare Samantha e alla fine la costrinse a un rapporto sessuale non proprio naturale. Samantha uscì dalla villa piangendo, e quando Polanski si trovò di fronte al giudice ammise tutto. S’arrivò a un patteggiamento, la famiglia della bambina venne risarcita, le accuse furono ritirate, il giudice acconsentì a una pena ridotta di appena 42 giorni di carcere. Il regista però – superficiale oppure pauroso – non volle scontare nemmeno quei 42 giorni. Prese un aereo e scappò a Parigi. Questo fece decadere il patto e restituì Polanski alla sua condizione di stupratore reo confesso, da giudicare e condannare. Sono passati più di trent’anni, ma siamo ancora lì.
• Come mai l’hanno preso?
Per la più banale delle ragioni: è andato a Zurigo a ritirare un premio e qui la polizia lo ha arrestato. Uno dei misteri di questa storia è perché lo abbiano arrestato proprio adesso e proprio gli svizzeri. Stando attento a non mettere mai più piede in America, Polanski ha continuato a girare il mondo senza che nessuno gli torcesse un capello. Pareva che di quella storia di tanti anni fa fosse stata dimenticata. Invece...
• M’immagino che se lo fanno uscire con la cauzione, scapperà di nuovo.
E’ praticamente certo. Samantha Geimer, che adesso è una signora di 50 anni, sposata e con figli, l’ha perdonato e ha detto che non vorrebbe vederlo in galera. Ha anche insinuato che il giudice di Polanski sia solo in cerca di pubblicità. Molti hanno solidarizzato col regista, sostenendo che dopo tanti anni non si può continuare a perseguitare un uomo. Molti però sono insorti, mettendo in evidenza che Polanski ha commesso un reato gravissimo, per il quale rischia di non pagare solo per il fatto che appartiene a una categoria di privilegiati. Polemiche che la cauzione potrebbe far riesplodere. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 26/11/2009]
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