Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  novembre 26 Giovedì calendario

CONVERSIONI TAGLIA 42 DI ANNALENA BENINI PER PANORAMA 26 NOVEMBRE 2009


Le ragazze in pantaloni maneggiavano entusiaste il Corano, omaggio riservato alle taglie 42 alte 1,70, uniche fanciulle meritevoli di venire convertite all’Islam durante la convention del colonnello Muammar Gheddafi. Le racchie, le grasse, le basse possono pure restare infedeli, tanto nessuno le inviterà in Libia, nessuna di loro potrà diventare una delle mogli del rais. «Leggete il Corano, convertitevi e, se lo farete con convinzione, vi aiuterò ad andare alla Mecca» diceva Gheddafi alle hostess romane arrivate in torpedone, per l’occasione senza scollature e senza ombretti fosforescenti, attente a non accavallare le gambe.
Erano emozionate almeno quanto a un casting per il Grande fratello, mentre il rais spiegava loro «l’unica vera fede» e raccontava che non hanno crocefisso Gesù bensì un tizio molto somigliante. Una ragazza voleva donare a Gheddafi i confetti abruzzesi, ma per l’emozione li aveva dimenticati nella borsetta (non si poteva andare al cospetto del rais con borsetta e cellulare, come si usa nelle democratiche feste degli infedeli), un’altra sperava nello champagne, una è stata lasciata fuori perché un po’ cozza. L’Islam ha bisogno di glamourizzarsi con belle ragazze, in cambio Gheddafi è disposto a far venire qui veri uomini dalla Libia. Molto gentile da parte sua, signor colonnello, come se avessimo accettato, ma abbiamo già molti problemi con i maschi autoctoni. Se proprio insiste, assieme a qualche altra infedele mi metto all’ingresso a fare il casting: in nome delle pari opportunità, i libici brutti glieli spedisco indietro.