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 2009  novembre 26 Giovedì calendario

HALIME, LA DONNA DI DUE SECOLI FA


Si dice che chiedere l’età alle signore sia maleducazione. Il discorso però non vale per Halime Olcay, vispa nonnina che vive nell’Est della Turchia, che di anni sulle spalle ne ha 135 e ha conquistato la palma di donna più vecchia del mondo. Lei della sua età parla più che volentieri e con evidente orgoglio. In realtà, il territorio di Diyarbakir - a maggioranza curda - dove vive da quando è nata sembra favorire la longevità, visto che nella stessa zona abita anche Halim Solmaz, che di anni ne ha 125. Quanto a lucidità e voglia di vivere, non però è all’altezza dell’arzilla nonnina.
Ebbene, sulla carta di identità di Halime Solmaz, alla voce «data di nascita», c’è scritto 1° luglio 1874. Quando venne al mondo, c’era ancora l’Impero ottomano, comandava il sultano e si parlava l’ottomano. Nella sua vita può dire di averne viste di tutti i colori: dalla guerra di Indipendenza che portò alla nascita della Turchia moderna alle due guerre mondiali, dall’invasione di Cipro allo sbarco del primo uomo sulla luna.
La vecchiaia non le ha fatto perdere il senso dell’umorismo e la tempra. Ai giornalisti che la intervistavano ha detto che la cosa di cui va più orgogliosa è l’aver visto da vicino, per ben due volte, Mustafa Kemal Atatürk, il fondatore della Turchia moderna, e avergli pure stretto la mano. «Me lo ricordo benissimo - ha raccontato al quotidiano ”Haber Turk” - era così bello che quando è arrivato ci siamo commosse tutte. E poi gentile. Un vero signore».
E mentre sventola orgogliosamente la sua carta di identità, dov’è riportata una data di nascita che sa quasi di leggenda, spiega i motivi della sua longevità, uno sopra tutti: non si reca mai dal medico perché dei dottori non si fida. Si cura da sola, con il minor numero possibile di medicine. «Tutto dipende da che cosa si mangia - spiega Halin Nine, ”zia Halin”, come la chiamano affettuosamente tutti nella zona -. Io mangio solo cose genuine, che produco in prima persona, di quelle che si comprano non mi fido». Una guerra ai conservanti e ai cibi confezionati, insomma. Halin mangia esclusivamente formaggio e latte di capra, che secondo lei sono molto più sani di quelli bovini, riso pilaf saltato con il burro e solo verdure che provengono dal suo orto. Ammette di essere un donna molto golosa, nonostante la corporatura esile: a colazione non si fa mai mancare una buona scorta di miele e kaymak, una crema molto grassa che si mangia in Turchia.
Nonostante la veneranda età, ha ancora abitudini prussiane. Va a dormire presto e si alza all’alba. Quando la temperatura è mite, coltiva personalmente il suo orto e per il resto del tempo si dedica alla famiglia. Madre di sette figli, abita con l’ultimo che le è rimasto in vita, che ha «solo» 84 anni ed è circondata dall’affetto di oltre cento nipoti. In realtà, a causa dei suoi 135 anni portati con orgoglio, ha avuto anche problemi con il governo turco.
L’amministrazione locale infatti era convinta, vista l’età da Guinness dei primati, che la nonnina fosse morta da tempo e per questo aveva smesso di erogarle il sussidio statale di anzianità. Halime Nine si è recata personalmente a protestare e quando ha esibito i documenti, nessuno in ufficio poteva credere che quella vecchietta autosufficiente avesse il doppio della vita media di una persona turca, né, soprattutto, quell’energia. «Li ho dovuti convincere che non ero ancora morta, non volevano credere che fossi così vecchia» ha detto Halime. Si spera che, dopo, le abbiano fatto almeno i complimenti.