ANGELO SURRUSCA, La Stampa 26/11/2009, 26 novembre 2009
Dal parco dell’Adamello il caprino fatulì - In Val Saviore, la valle laterale più vasta del Parco dell’Adamello, si produce, dalla primavera alla fine dell’autunno, un formaggio storico: il fatulì
Dal parco dell’Adamello il caprino fatulì - In Val Saviore, la valle laterale più vasta del Parco dell’Adamello, si produce, dalla primavera alla fine dell’autunno, un formaggio storico: il fatulì. Caprino raro e particolare, si ottiene da latte crudo proveniente da una razza originaria di queste zone, la capra bionda dell’Adamello. Un tempo presente in modo molto più consistente, ha subito negli anni un rimescolamento genetico perdendo in parte le proprie peculiarità. Negli ultimi anni, con il riconoscimento del rischio di estinzione, sono stati avviati vari progetti di recupero e di salvaguardia che hanno determinato una significativa inversione di tendenza. Il latte, riscaldato a 34-37°C, è fatto coagulare; la cagliata è quindi rotta in grani delle dimensioni di un chicco di mais e fatta cuocere. Posto nelle fascere a sgrondare, il fatulì è sottoposto a salatura ed è affumicato, bruciando rami e bacche di ginepro. Stagiona da uno a sei mesi. Il Presidio Slow Food è nato per dare visibilità a questo formaggio, recuperare e salvaguardare la capra bionda dell’Adamello. Per conoscere gli indirizzi dei casari presso cui acquistare il fatulì, basta contattare il referente dei produttori del Presidio Guido Calvi, tel. 0364 324011.