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 2015  gennaio 02 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro degli Affari regionali è Maria Carmela Lanzetta (senza portafoglio)
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

E quindi, dopo un discorso di venti minuti, Napolitano ha concluso: «…Grazie ancora. E che il 2015 sia un anno fecondo di risultati positivi per il nostro paese, le nostre famiglie, i nostri ragazzi».

• Partiamo dalla fine? Ma l’inizio lo conoscono tutti da un pezzo, dal giorno in cui Repubblica pubblicò il famoso articolo di Stefano Folli in cui si davano per certe le dimissioni entro la fine di gennaio. Nel discorso del 31 dicembre, il Presidente non ha ancora specificato la data, ma sappiamo ormai anche quella, il 14 gennaio, ventiquattr’ore dopo la fine della presidenza italiana in Europa.

• Tuttavia, sarà bene, per non innervosire il Direttore, ammettere lo stesso che questo passaggio delle dimissioni annunciate è capitale, in più di sessant’anni di storia repubblicana non era mai successo… 
De Nicola annunciava le dimissioni ogni giorno appena sveglio e prima di coricarsi… Ma in ogni caso, sì, facciamo il nostro dovere di cronisti e diamo conto del fatto più conosciuto della Terra e confermato infine dal protagonista: Napolitano se ne andrà, non tanto o non solo per ragioni, politiche, quanto per lo sfinimento dovuto all’età, sempre più difficile da affrontare. Le agenzie, l’altro giorno, hanno fatto girare la foto del Presidente ritto in piedi, ma appoggiato a un bastone. Chi lo ha avvicinato ha visto che l’uomo, come succede ai vecchi, non è più alto come prima, s’è rimpicciolito, rattrappito, lui che un tempo svettava, un uomo alto, dall’andatura rapida, disinvolta. Ha pronunciato il discorso da seduto, leggendo quanto più velocemente possibile, e secondo i maligni la registrazione è stata lavorata per cancellare le esitazioni, le pause, gli affanni. Napolitano ha detto subito: «Le mie riflessioni avranno per destinatario anche chi presto mi succederà nelle funzioni di Presidente della Repubblica. Funzioni che sto per lasciare, rassegnando le dimissioni. […] A ciò mi spinge l’avere negli ultimi tempi toccato con mano come l’età da me raggiunta porti con sé crescenti limitazioni e difficoltà nell’esercizio dei compiti istituzionali, complessi e altamente impegnativi, nonché del ruolo di rappresentanza internazionale, affidati dai Padri Costituenti al Capo dello Stato […] ho il dovere di non sottovalutare i segni dell’affaticamento e le incognite che essi racchiudono, e dunque di non esitare a trarne le conseguenze. Ritengo di non poter oltre ricoprire la carica cui fui chiamato per la prima volta nel maggio 2006». Un po’ contorto, un po’ burocratico. Sarebbe stato meglio — più commovente, più disarmante — un semplice: «Sono vecchio, sono stanco, lasciatemi stare». Neanche Grillo e Salvini, in questo caso, avrebbero avuto il coraggio di attaccarlo, come hanno fatto.

• Quanti anni ha?
Ne farà novanta il 25 giugno. 

• L’abbandono del Quirinale significa che uscirà anche dalla vita politica? 
Non ci giurerei. Di norma, gli ex presidenti della Repubblica diventano senatori a vita, e come tali partecipano, per esempio, ai voti della loro assemblea (Prodi stava in piedi grazie all’appoggio dei senatori a vita, tutti di sinistra). Napolitano era senatore a vita prima di essere eletto al Quirinale, e adesso aggiungerà il titolo di Presidente emerito della Repubblica. Che in qualche modo continui a partecipare è implicito nel fatto che, come da norma, gli è stato assegnato un ufficio a Palazzo Giustiniani, con cinque-sette dipendenti, computer, scaffali dove sistemare trenta casse d’archivio, eccetera. Se gli danno una struttura, sarà per qualcosa. Ma c’è un passaggio del discorso che fa capire che il ritiro non sarà totale: «Resterò vicino al cimento e agli sforzi dell’Italia e degli italiani, con infinita gratitudine per quel che ho ricevuto in questi nove anni», eccetera. Inoltre, in tutto il discorso, il Presidente ha inteso indicare una via per il futuro, una specie di — assai generico — programma politico: la legge elettorale, la fine del bicameralismo perfetto, punti programmatici che hanno facilmente suscitato l’entusiasmo di Renzi e dei renziani. Altri dicono che il Capo dello Stato non può indicare vie o sostenere un sistema rispetto a un altro. E non è detto che abbiano torto. Ma il passaggio clamoroso, per me, è stato un altro.

• Quale? 
Denunciando le patologie del paese, Napolitano ha detto: «Gli inquirenti romani stanno appunto svelando una rete di rapporti “tra il mondo di sotto” e “il mondo di sopra”. Sì, dobbiamo bonificare il sottosuolo marcio, ecc.». Il boss Massimo Carminati, chiuso al 41 bis nel carcere di Parma, sarà sobbalzato: il Presidente della Repubblica, con tutta la sua retorica da corazzieri, per far capire in che paese viviamo, non aveva potuto che citarlo quasi alla lettera. 

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