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 2015  gennaio 02 Venerdì calendario

La conta degli iscritti. I sindacati stanno firmando una convenzione con l’Inps che gli permetterà di conoscere il numero esatto dei lavoratori appartenti alle varie sigle, così da poter applicare l’accordo del 10 gennaio 2014 sulla rapresentanza

C’è un tema che resta sottotraccia in tutto il dibattito sul lavoro. È quello della rappresentanza. Eppure è anche su questo che governo e sindacati giocheranno un’importante partita nel 2015. La novità principale è questa: i primi di gennaio Confindustria con Cgil, Cisl e Uil firmeranno una convenzione con l’Inps che permetterà finalmente di «contare» in modo insindacabile e verificabile gli iscritti alle varie sigle all’interno delle imprese. Insieme con il numero degli eletti nelle compagini sindacali. La mancanza di questo passaggio tecnico – insieme con contrasti e tensioni all’interno dei sindacati, impegnati in congressi e cambi al vertice – ha impedito finora l’applicazione dell’accordo del 10 gennaio 2014 sulla rappresentanza.
Ce la faranno le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori a dare gambe per camminare a questa storica e sofferta intesa? Presto per dirlo. Una volta firmata la convenzione, le aziende dovranno compilare dei moduli ad hoc sul sito dell’Inps. Poi i dati saranno elaborati e passati al Cnel. Le regole sulla rappresentanza sono importanti in quanto influiscono sugli esiti della contrattazione. E contratti rilevanti come quelli dei chimici, dei meccanici e degli alimentari scadono a fine 2015: un banco di prova di tutto rispetto. Se invece sindacati e associazioni delle imprese non riuscissero e rendere operativa l’intesa del gennaio 2014, lo scenario cambierebbe in modo netto. Il governo non fa mistero di essere pronto a scendere in campo. Con una legge ad hoc. Se la legge semplicemente recepisse l’intesa delle parti sociali sarebbe un conto. Se invece se ne andassero a modificare i contenuti lo scenario cambierebbe del tutto. Non va dimenticato, infatti, che l’articolo 39 della Costituzione nei commi in cui prevede la registrazione dei sindacati imposta per legge ai fini dell’acquisizione di personalità giuridica e della stipula di contratti efficaci per tutti gli appartenenti alle categorie non è mai stato attuato proprio perché le parti sociali hanno preferito mantenersi autonome e indipendenti. In Confindustria molti sono ancora convinti valga la pena di portare a termine il faticoso percorso che porta a una autoregolamentazione da parte delle parti sociali dei meccanismi della rappresentanza. Ma se anche questa volta, seppure a un passo dal traguardo, si creasse qualche intoppo allora lo scenario potrebbe cambiare. Aprendo un varco – e in qualche modo giustificando – l’intervento del governo.