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 2015  gennaio 02 Venerdì calendario

I sintomi ci sono tutti: sarà il 2015 l’anno del lancio definitivo della fat bike sulla neve, la bicicletta dalle ruote «grasse» che non sprofondano nella coltre bianca

I sintomi ci sono tutti: sarà il 2015 l’anno del lancio definitivo della fat bike sulla neve, la bicicletta dalle ruote «grasse» che non sprofondano nella coltre bianca. L’ultima fiera di Eurobike ha lasciato pochi dubbi: quella strana e apparentemente improbabile bicicletta, sta facendosi largo tra le nuove proposte delle vacanze invernali. Le fat bike sono l’evoluzione diretta delle mtb, ma la caratteristica che subito colpisce sono le ruote che montano pneumatici esageratamente larghi, la cui sezione deve essere di almeno 10 cm. E anche il diametro della ruota supera i 70. «È una bici facile da controllare e l’ampia superficie di appoggio garantisce una stabilità estrema anche sui terreni più accidentati, in più le gomme servono anche da ammortizzatori», spiega Raniero Campigotto, istruttore di mountain bike e gestore del rifugio Col Gallina, al Passo Falzarego, quartier generale delle «ruote grasse»a Cortina ( fatbikedolomiti.it ). Lassù si può salire con la seggiovia e scendere lungo due tracciati dedicati esclusivamente a questa nuova specialità. Ma l’idea è creare circuiti lungo strade boschive innevate senza interferire con sciatori e fondisti. Il peso delle fat bike si aggira sui 13 kg ma le più evolute, in carbonio, vanno sotto i 10 kg. E ci sono anche i modelli elettrici con pedalata assistita. La pressione degli pneumatici, molto bassa (da 0,5 a 1,0 bar) permette di «galleggiare» su superfici morbide come la neve, il fango e la sabbia, o particolarmente sconnesse. «Meglio di tutto però è pedalare sulle tracce battute del gatto delle nevi — aggiunge Campigotto — dove davvero ci si diverte e si va meglio che sull’asfalto». Ci furono esperimenti precedenti ma ufficialmente le prime fat bike artigianali fecero la loro comparsa nel 1989: Simon Rakower gestiva una piccola azienda in Alaska e modificò delle mountain bike standard per essere poi utilizzate sulla neve. E simili applicazioni furono sviluppate anche nel Nuovo Messico allo scopo di pedalare sulla sabbia del deserto. Solo nel 2005 il primo progetto industriale. Ma questo sembra essere l’anno buono: finora su gran parte delle Alpi, dove in molte stazioni c’è il tutto esaurito, alle quote più basse il manto nevoso naturale è scarso. Così le attività alternative prendono sempre più piede. Le «fat bike» si possono noleggiare: 20 euro per 2 ore. Non mancano le polemiche, ma Campigotto non ci sta: «È una disciplina eco, non invadiamo le piste». Massimo Spampani