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 2015  gennaio 02 Venerdì calendario

Quei 36 morti di Shanghai schiacciati da una ressa di persone che cercava di accaparrarsi dollari falsi durante i festeggiamenti del capodanno

Il Bund di Shanghai, il lungofiume icona Anni 20 della città e uno dei panorami più noti dell’intera Cina, si è tragicamente tramutato in tomba collettiva nella notte di Capodanno, quando almeno 36 personxe sono rimaste schiacciate a morte dall’enorme folla che voleva assistere alle celebrazioni per l’anno nuovo. I feriti sarebbero 42.
Misteri sulle cause
Tantissime restano però le incognite su quanto avvenuto: l’incidente si è infatti verificato alle 11.35 del 31 dicembre, quando diverse centinaia di migliaia di persone si erano riversate sul magico Bund. In questa città di 24 milioni di abitanti da tre anni la municipalità organizza uno spettacolo di luci sui grattacieli moderni che si trovano al lato orientale del fiume, per segnare l’arrivo del nuovo anno. Quello dell’altro ieri doveva essere uno spettacolo in «5D», con lance di luce proiettate sulla Shanghai Tower, alta 632 metri (il secondo grattacielo più alto del mondo). Così la folla – sembra più di 300.000 persone – spingeva per salire sugli scalini di Piazza Chen Yi, sul bordo dell’acqua, per ottenere una visualità più ampia. E proprio contro gli scalini qualcuno è caduto, schiacciato da tanti altri, alcuni dei quali schiacciati a loro volta.
Notizia censurata
Subito dopo il disastro, però, un improvviso silenzio si è diffuso sia sui social media sia sui siti di stampa cinesi: immediata la notizia di «35 morti e 42 feriti» (rivista ieri a 36 morti) ma null’altro. Poi alcuni giornalisti a Shanghai hanno confermato, in modo anonimo, che il governo locale ha immediatamente diffuso una circolare ordinando di «parlare il meno possibile dell’accaduto», e i quotidiani cinesi in circolazione il 1 gennaio vedevano la prima pagina occupata quasi interamente dal discorso di Capodanno del presidente cinese Xi Jinping. Weibo, sorta di Twitter cinese, veniva rapidamente ripulito da notizie e commenti sulla tragedia, e la censura di nuovo ha fatto la parte del leone.
L’incidente
Per ricostruire l’accaduto per ora bisogna leggere il terso comunicato di stampa ufficiale e ascoltare i racconti dei testimoni che hanno parlato con la stampa. Quel che si sa è che le vittime sarebbero per lo più giovani ragazzi e ragazze, schiacciati mentre altre persone accorse al veglione cercavano di conquistare un punto di vista più vantaggioso sullo spettacolo. Circola anche la notizia che qualcuno avrebbe gettato dei facsimile di dollari americani che erano stati stampati da un nightclub nei dintorni, il Red Club al numero 18 del Bund, ma sembra poco probabile – il club in questione è troppo lontano dal lungofiume per consentire che soldi finti gettati dall’alto raggiungessero la folla e provocassero una tale calca. Le indagini sono però tuttora in corso, e Xi Jinping stesso ha chiesto che venga fatta piena luce sull’accaduto. Quanto di questa «piena luce» potrà essere discusso apertamente dai media, però, non è chiaro.
Gli scontri con la polizia
Nel corso della giornata di ieri, poi, in almeno un caso si sono avuti degli scontri con la polizia, quando questa cercava di regolare i flussi di persone che si recavano agli ospedali, cercando notizie di parenti e amici dispersi. L’unica certezza con cui si è concluso il primo giorno del 2015 a Shanghai, però, è che troppe persone si erano recate in uno spazio insufficiente a contenerle, e che un incidente era probabile. Shanghai, la città più moderna e meglio amministrata della Cina, mostra così in modo brutale quanto le megalopoli del Paese possano presentare problemi enormi quando si tratta di gestire le enormi folle che le abitano.