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 2015  gennaio 02 Venerdì calendario

SCIACALLI

«Ci sono tanti sciacalli che cercano giocatori in scadenza di contratto e il Milan negli ultimi anni è un esempio di questo atteggiamento» (Maurizio Zamparini).

MATTO «Prima non mi allenavo al massimo, ero una testa calda e se non giocavo facevo casino. Ero un ragazzo un po’ matto. Ora so che se non dai il 100% anche in allenamento è difficile giocare. Sono cambiato» (Adem Ljajic).

BANDIERA BIANCA «Non sono scappato: non era più dignitoso rimanere. Io non prendo in giro la meravigliosa gente di Creta. Avevo accettato l’Ofi per lavorare. Stavolta ho dovuto alzare bandiera bianca: la situazione era al di là delle mie forze» (Rino Gattuso, dimessosi dalla panchina dell’Ofi Creta).

BATTAGLIA «Mi guardo attorno, senza fretta. Se spunterà una proposta interessante, la valuterò: ho ancora voglia di allenare. Sono pronto ad andare in qualsiasi posto, purché ci siano un buon progetto e un gruppo che può migliorare. Mi piacerebbe guidare una squadra da battaglia, unita, che riproduca lo spirito che ho vissuto a Milano» (Mike D’Antoni, ancora senza impiego dopo il congedo dai Lakers).

ITALIANA «So da tempo che l’Italia mi vuole bene, in fondo c’è tanta Italia nelle mie vittorie, dal mio staff ai luoghi che tante volte scelgo per l’allenamento. Mah, forse sono anche un poco italiana...» (Tina Maze).

BERLINO «A Berlino ho giocato due finali e le ho vinte. Nel 2008, la Coppa di Germania, segnando due gol. Il 9 luglio 2006 Italia-Francia, la notte del Mondiale, il massimo. Ancora oggi penso a quanto eravamo forti nel 2006: avevamo una Nazionale in cui tutti i giocatori erano titolari nelle grandi squadre. Ha ragione Conte a fare certi discorsi...» (Luca Toni).

ATTIMO «Nella scherma è un attimo perdere fiducia: so che le avversarie mi studiano, c’è la tattica, è tutto un combattimento e le altre non stanno a guardare. Ma sto vincendo gare che prima perdevo, mollavo, e se vinco com’è successo in questo 2014 con intoppi, non essendo al top, dico che è già una grande soddisfazione con me stessa» (Arianna Errigo).

SALUTE «Quello che mi è capitato a Firenze poteva succedermi anche in Germania. Nel 2014 non ci sono state solo cose brutte perché la vita non è solo calcio. Ho imparato a conoscere una città unica al mondo e ho vissuto momenti belli e intensi con i miei compagni e i miei amici. Al nuovo anno chiedo solo la salute. I gol verranno di conseguenza» (Mario Gomez).