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 2011  maggio 20 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Sgarbi ha appena mandato in onda la prima puntata del suo programma che subito gliel’hanno sospeso: poco più di due milioni di spettatori e share troppo basso, appena l’8,27%, in una fascia (Raiuno alle nove di sera) che deve fare almeno il 18 se non il 20-22. La trasmissione si intitolava «Ci tocca anche Sgarbi» secondo un titolo dell’Unità che il critico d’arte ha voluto sarcasticamente riprendere.

• Ho letto di polemiche sui costi, interrogazioni parlamentari eccetera.
A me dispiace. Ho visto la trasmissione dall’inizio alla fine e mi è piaciuta. Possiamo correggere questa impressione positiva considerando che sono amico di Sgarbi e conosco le sue vicende. Quindi le tante allusioni personali di cui è stato inzeppato lo show non mi risultavano estranee. Il pezzo di Sgarbi tra suo padre e suo figlio è da antologia. Il figlio, di nome Carlo, mi pare tra l’altro ottimo per il piccolo schermo: aria dura, parlantina facile. Molto bene anche Carlo Vulpio, tra gli autori.

• Come interpretare questo 8,2 per cento?
L’8,2 per cento significa solo che la collocazione era sbagliata. Il programma doveva andare in seconda serata. Ricorderò che Raidue provò una volta a mandare alle 20.30 non mi viene in mente adesso se Il Barbiere di Siviglia o la Carmen e fece il 6%. Alle nove di sera bisogna fare trasmissioni popolari colte, e non tentare di imporre al popolo la cultura-cultura. Perché, sia chiaro, Ci tocca anche Sgarbi era un programma culturale. Un talk-show in cui la maggior parte degli ospiti erano morti (Pasolini, Soldati, Dylan Thomas), quelli vivi (Tatti Sanguineti, Gavino Ledda) non erano affatto di destra, e l’ospite principale, il vero uomo del talk, era naturalmente lo stesso Sgarbi.

• Come mai i siti di sinistra sono così esultanti?
Hanno torto, perché la trasmissione era culturale e bisognava tifare perché avesse successo e smentisse le nostre vecchie idee sul popolo, ahimé invece sempre giuste. Dopo il comunicato della direzione («la decisione è stata comunicata al Professor Sgarbi che l’ha condivisa»), Sgarbi ha convocato una conferenza stampa: «Pensavo ad un risveglio diverso, invece di un matrimonio è stato un funerale ed è difficile capirne le ragioni». Siccome le agenzie stavano battendo i risultati degli altri programmi (tutti nettamente superiori, in termini di share, a quello di Raiuno), Sgarbi ha voluto dire ancora: «Chi l’ha visto e Melania sono di interesse superiore alla difesa del paesaggio. Forse sul paesaggio dovevamo fare una puntata di Chi l’ha visto. È colpa mia. Ho sbagliato io a imporre un meccanismo narrativo non da prima serata. La Rai vuole il giallo di Avetrana, le escort di Berlusconi, gli omicidi, non è interessata alla cultura».

• Che cosa viene contestato, a questo punto, a Sgarbi?
I costi. La trasmissione sarebbe costata un milione di euro, cifra che Sgarbi smentisce. Secondo lui si sarebbe speso mezzo milione per cinque puntate. Le reazioni vanno in ogni caso inquadrate nel contesto politico: il tentativo di Berlusconi di mettere su Raiuno, nel periodo di massimo ascolto, intellettuali suoi (Ferrara, ora Sgarbi) ha provocato le più furibonde reazioni dell’opposizione, che mentre difende le sue trincee (Fazio, Santoro, Dandini, Floris ecc.) non intende mollare il minimo spazio intellettuale agli avversari. Il programma di Sgarbi ha poi attaccato il sistema delle energie pulite e dei contributi pubblici, sostenendo che ha dato luogo a una quantità di sprechi e all’ingresso delle mafie nel settore. I senatori del Pd, Della Seta e Ferrante, hanno creduto, con un’interrogazione parlamentare, di insistere proprio su questo punto: «…un monologo di attacco alle energie pulite, pieno zeppo di affermazioni false e di accuse del tutto inventate. Tutto ciò è inaccettabile e indecente…» eccetera. Il solare e l’eolico sono le nostre madonne santissime, di cui è vietato parlar male. Ma gli intellettuali stanno lì apposta per romperci le uova nel paniere, per criticare quello che fino a un momento prima ci sembrava assodato. Altrimenti, a che servono?

• La defenestrazione di Sgarbi non sarà anche un effetto della debolezza attuale di Berlusconi?
Può darsi. In Rai c’è un nuovo direttore generale, che si chiama Lorenza Lei e gode della stima generale. Certo non avrà voglia di debuttare con un 8% nella zona da cui ci si attende il massimo ascolto. Sgarbi ha detto di aver portato tutta la compagnia a casa di Berlusconi, quando la diretta è finita. Il premier, a quanto pare, s’è compiaciuto della trasmissione. Sgarbi ha anche respinto l’etichetta di programma di destra: «Ma quale destra e destra, se Vulpio (coconduttore e autore della trasmissione) è dell'Idv... L'unica cosa che io ho concesso a Berlusconi è che nel programma non si parlasse di lui. E non per qualche strana ragione, ma solo e semplicemente perché a me non interessa nulla di Silvio Berlusconi, di quello che fa o delle sue donne. Io non mi occupo di dove Berlusconi mette una parte ben specifica del suo corpo. Io penso alla mia». (leggi)

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