ANDREA TARQUINI , Repubblica 20/5/2011, 20 maggio 2011
BCE NON ACCETTERÀ PIÙ BOND GRECI A GARANZIA" - BERLINO
Una severissima levata di scudi della Banca centrale europea (Bce) contro l´ipotesi di ristrutturazione del debito greco ha creato grave allarme sui mercati, e tensioni sui titoli pubblici degli Stati dell´Europa mediterranea il cui debito sovrano è in crisi. La nuova allerta per la crisi greca è al quarto giorno consecutivo, e non si vede una facile via d´uscita. Tanto che si infittiscono le voci sul possibile varo da parte dell´Ue di un nuovo piano di aiuti da 60 miliardi.
Il monito della Bce è semplice, durissimo: l´Eurotower potrebbe non accettare più bond greci come collaterale a garanzia del finanziamento delle banche elleniche, se Atene, Ue e Fmi concorderanno una ristrutturazione del debito ellenico. Immediate le ripercussioni sui mercati: i bond greci decennali sono stati valutati ieri a un tasso in forte rialzo del 16,03%, mentre lo spread con i bund tedeschi è salito a circa 1.300 punti base, quasi un record storico. L´euro è stato quotato a 1,425 sul dollaro. E su questo sfondo, ha creato timori anche il deludente esito dell´asta di titoli pubblici spagnoli che ha raccolto solo 3,2 miliardi contro i 4 attesi. L´avvertimento della Eurotower è venuto in tre fasi. Prima, secondo indiscrezioni trapelate ieri, lo ha pronunciato il presidente dell´istituto, Jean-Claude Trichet, in persona, lunedì scorso, in un incontro a porte chiuse con i ministri economici e finanziari europei. Poi mercoledì sera il capo economista della Bce, Juergen Stark, lo ha enunciato a chiare lettere a una conferenza ad Atene. Infine ieri i portavoce Bce hanno sostanzialmente confermato la scelta della linea dura. «Secondo gli obblighi derivanti dal suo statuto», ha detto Stark, «la Bce in caso di ristrutturazione del debito greco minaccerebbe l´adeguatezza dei bond ellenici quali strumento di collaterale a garanzia». Ciò potrebbe significare che una ristrutturazione del debito renderebbe impossibile la continuazione dell´uso dei bond ellenici quali collaterale di garanzia di gran parte dell´offerta di liquidità della banca centrale stessa al sistema bancario di Atene. La Bce, insomma, potrebbe abrogare l´accordo rimasto in vigore finora, in base al quale per sostenere la Grecia continuava ad acquistare i suoi bond pubblici, pur quotati sul mercato a livello spazzatura.
La minaccia della Eurotower è pesantissima: se la Bce dovesse davvero non acquistare più titoli greci, il sistema finanziario ellenico andrebbe a un rapidissimo collasso. Con gravi conseguenze soprattutto per Germania e Francia, grandi creditori di Atene. Per questo molti ieri si chiedevano se Trichet faccia sul serio, o se invece il suo ultimatum non sia un pesante strumento negoziale. Certo sembra che egli voglia piegare la Ue e il Fondo monetario a rinunciare alla ristrutturazione del debito ellenico e a varare per giugno il nuovo pacchetto d´aiuti da 60 miliardi di cui si sta discutendo in questi giorni.
Il ministro delle Finanze greco, George Papaconstantinou, intanto, si appresta a varare un nuovo, durissimo, piano economico per risparmiare entro la fine dell´anno i 6 miliardi che servono per coprire i buchi di bilancio. Previsti nuovi tagli di stipendi, pensioni e sussidi sociali, la chiusura di molti enti statali, il non rinnovo dei contratti a termine, il congelamento delle assunzioni nel settore pubblico e alcune privatizzazioni.