Niccolò Zancan, La Stampa 20/5/2011, 20 maggio 2011
Se Internet salva anche gli alpeggi - È come se qui il futuro fosse arrivato in anticipo. In piazza il cellulare non prende
Se Internet salva anche gli alpeggi - È come se qui il futuro fosse arrivato in anticipo. In piazza il cellulare non prende. A casa molti hanno ancora il telefono a rotella. E insomma, di primo acchito, la banda larga sembra una strana bestia esotica, di cui è meglio diffidare. «Mi basta il mio campo di cipollini dice Renato Dominietto, 70 anni, per 35 battilastra alle presse di Mirafiori - mi bastano il primo e il secondo canale. Io sono uno che alle undici di sera spegne la luce». Bisogna rimettersi in gioco. Cambiare abitudini. Imparare altre tecnologie. In certi casi, persino riconsiderare la propria filosofia di vita. «Non sono convinto», dice il pastore Giampiero Perotti, su in frazione Nero, nel bosco fitto, con il silenzio rotto solo dai campanacci delle sue bestie. «Forse Internet non mi serve. Mi scusi: ma lei pensa che se uno decide di vivere quassù è perché vuole stare collegato al mondo?». Ormai è successo. Quassù ci veniva anche Emilio Salgari a sognare la jungla della Malesia, Sandokan e Yanez. Forse è stato lui il primo viaggiatore virtuale. Ora la casa di Salgari potrebbe diventare un’occasione da sfruttare in Rete. Invece la targa, in memoria delle sue estati di grande scrittura, è staccata dal muro e dimenticata. Nessuno ha ancora pensato che potrebbe essere un richiamo turistico. Certe volte la rivoluzione digitale ha una combustione lenta. Alpette, 5 chilometri di tornati dalla strada che porta al Parco del Gran Paradiso, è uno dei primi 100 Comuni cablati da Vodafone per il progetto «Comuni d’Italia in Rete» e uno di quelli raccontati in un libro curato da Vodafone con Ansa. E’ un paese di montagna che resiste, sul costone di una valle del Canavese: 254 residenti, 3 bambini iscritti alla scuola elementare, 4 l’anno prossimo, 14 nel 2013. Ci sono una casa di riposo, quattro bar, due alimentari, un albergo stagionale e 800 contatori della luce, come misura delle seconde case. C’è molta pace. Un impianto di risalita. Ma anche un osservatorio astronomico e un planetario, un campo da calcio e prossimamente una palestra da arrampicata. Insomma, c’è molto. Internet veloce è arrivato da sei mesi. La prova sta in tre antenne piazzate in alto sul campanile, sul municipio e su quello della biblioteca comunale. Perché qualcuno ancora non ci crede. E il sindaco Silvio Varetto lo sa bene: «Quando abbiamo fatto le riunioni per annunciare la novità sono venuti in dodici. Il nostro Internet point è frequentato da cinque ragazzi. Ma non per questo ci arrendiamo. La Rete ci serve eccome. La useremo per portare turisti ad Alpette, per rilanciare l’osservatorio astronomico e mettere a punto un sistema di videosorveglianza per garantire la sicurezza di tutti i Comuni della zona». La banda larga contro le bande specializzate in furti. Per il resto, se uno arriva qui convinto delle sacrosante ragioni della modernità, può trovare materia di cui scandalizzarsi. Il principale ristorante del paese, molto carino e rustico, non è in rete. La sua proprietaria Maria Rita Ceretto sta iniziando a considerare l’argomento: «Facciamo cucina casalinga, tomini e polenta come una volta». Poco più avanti partono sentieri di montagna, camminate dentro una natura ancora rispettata, e forse qualcuno avrà voglia di farlo sapere al resto del mondo. Mentre chi aveva proprio bisogno di internet, si era già organizzato. Come Franco Picco della Società Agricola Silvos, specializzata in abbattimento piante e lavori agricoli. «Un’impiegata curava il nostro sito da Sparone, giù a valle. Ora potremo scambiarci delle mail». Ma non raccontate dei viaggi che si possono prenotare, delle bollette che si pagano da casa, delle notizie e delle canzoni, dei prodotti biologici che si potrebbero lanciare, dei social network e dei siti a luci rosse, finora in molti non ne hanno sentito la mancanza. «Una volta ci si parlava di più e stavamo tutti meglio», dice la signora Bernardone, proprietaria del negozio di commestibili. «Ma ammetto chemio figlio è moltofelice della novità». Altri ragazzi arriveranno in vacanza. «Curiamo il nostro sito con amore spiega l’assessore alla Cultura Franco Bosio - poter offrire il collegamento gratis è un buon richiamo per i turisti». Alpette vive gli ultimi giorni sull’orlo di un’epoca. Sulla strada del ritorno incontriamo una signora anziana, magra e sperduta, ferma all’altezza dei giochi dei bambini, tiene un borsellino stretto fra le mani: «Mi hanno chiamata per vendermi internet. Io gli ho risposto: "Altro che internet, io sono interdet". Interdetta. Tagliata fuori da tutto. Non mi ricordo neanche tanto bene il mio nome...».