Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  maggio 20 Venerdì calendario

Ora e per sempre - E vivranno insieme felici e contenti, Fernando Alonso e la Ferrari. «Questa è la mia seconda famiglia», giura il pilota

Ora e per sempre - E vivranno insieme felici e contenti, Fernando Alonso e la Ferrari. «Questa è la mia seconda famiglia», giura il pilota. «Fernando ha le qualità per far parte a pieno titolo della nostra storia», lo abbraccia Luca Montezemolo, suo datore di lavoro oltre che, a questo punto, secondo papà. La bella favola narra di un incontro la settimana scorsa a Maranello dopo il Gran premio di Turchia, e di un’intesa sbocciata spontanea. «Prolunghiamo?» «Ma sì, è un’idea fantastica». Alonso è contento perché la Ferrari è l’unica squadra che da quindici anni, salvo un paio di eccezioni, è arrivata a battersi per il titolo mondiale all’ultima gara. E la scuderia è soddisfatta di questo ragazzo che, oltre a essere veloce (molto veloce) sa dare stimoli e motivazione al box anche nei momenti più difficili. Bene. Ipotizziamo che sia andata così, perché è il risultato che conta. Tralasciamo il lavoro di manager e avvocati, le mille postille e clausole a coprire ogni situazione. Il nuovo accordo va oltre la scadenza contrattuale della Formula 1, fissata al 31 dicembre 2012, e deve dunque regolamentare un futuro incerto. Alonso, che il 29 luglio compirà 30 anni, guiderà una Rossa fino al 2016 compreso. Mai nessun pilota nella storia di Maranello si era impegnato per un periodo così lungo, nemmeno Michael Schumacher che pure detiene il record di longevità: undici stagioni dal 1996 al 2006. Il kaiser rinnovava con ampio anticipo, spostando in avanti l’asticella di due-tre anni alla volta, e già sembrava tantissimo. «Voglio concludere la mia carriera in questa squadra», dice il pilota spagnolo. Poi sorride, fa una pausa, precisa: «Nel 2017 avrò 35 anni, quindi non sarò così vecchio. Se saranno ancora contenti di me, allora firmerò un altro contratto». Secondo gli usi della F1, i contenuti economici dell’intesa non vengono rivelati. Alonso non prolunga per un pezzo di pane (per parafrasare l’avvocato Agnelli quando annunciò l’arrivo di Schumi), ma neppure alle cifre pre-crisi. Il suo reddito totale è stimato intorno ai 20 milioni a stagione, inclusi gli sponsor personali: circa un terzo di quello che incassava il suo collega tedesco. Fino a ieri il legame tra Alonso e la Ferrari era comunque già a lungo termine: arrivato nel 2010 per sostituire Kimi Raikkonen, Fernando aveva già un triennale, più un’opzione per un altro biennio. L’annuncio non era adunque tecnicamente necessario, ma serve, in un momento delicato, a trasmettere una sensazione di stabilità e continuità. Il pilota due volte campione del mondo ripone fiducia totale nella squadra: «Non esiste un posto migliore per chi fa il mio mestiere né un team più competitivo per vincere i Mondiali. Nelle stagioni peggiori qui finisci secondo o terzo. Questo significa che nei prossimi sei anni avrò di sicuro delle buone occasioni. Una c’è stata nel 2010 ed è andata male, magari la prossima sarà quella buona». Non si è mai pentito della sua scelta: «Le altre squadre hanno alti e bassi, alla Ferrari sei sempre al vertice». Per il Cavallino lui rappresenta un valore aggiunto. In un periodo di grandi cambiamenti tecnici e regolamentari, serve il pilota esperto e intelligente, capace di aiutare gli ingegneri a prendere le decisioni giuste. Dal 2013, salvo ripensamenti, la F1 affronterà una rivoluzione tecnica: potrebbero cambiare i motori, i circuiti, la proprietà del Circus, le regole sportive. Alonso è visto come una guida lungo questo percorso che ancora non è stato tracciato, oltre che come spinta per il presente. Oggi comincia il fine settimana del Gran premio di Spagna: gara di casa per Alonso, gara cruciale per la Ferrari, che deve confermare di aver superato la crisi dopo il podio di Istanbul. L’ex campione Nigel Mansell sosteneva che guidare davanti al proprio pubblico lo faceva migliorare di mezzo secondo a giro. Alonso la ritiene una valutazione ottimistica: «Avrò una motivazione in più nella ricerca della perfezione. Penso che andrò un decimo più forte del solito».