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 2011  marzo 14 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Giancarlo Galan
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

La tragedia giapponese ci costringe a un catalogo di sciagure.

È triste, ma bisogna stare a sentire.
I morti sono effettivamente almeno diecimila, come avevamo valutato ieri. Non il solo reattore nucleare numero 1 di Fukushima presenta problemi, ma anche il numero 2, e specialmente il numero 3, sono fonte di preoccupazione. Altri allarmi, sia pure di minore gravità, riguardano le centrali nucleari di Onagawa, di Tokai e di un terzo impianto, di cui non è stata meglio precisata la collocazione, ma che si trova nella prefettura di Miyagi e che emette fumo. Si teme per stasera una pioggia carica di radioattività. Intanto il vulcano Shinmoedake (dove fu girato anche un James Bond intitolato Si vive solo due volte), ha preso a eruttare ceneri e lapilli, che si vedono a quattro chilometri di distanza. Impossibile stabilire se questa attività sia collegata o no al terremoto. Per oggi, a Tokyo, è atteso un black-out di molte ore: il Paese ha comunque problemi con l’energia. C’è ansia per la riapertura delle borse di stamattina.

A questo punto potremmo dire che il nucleare è senz’altro da evitare? Se neanche i giapponesi…
Le confesso francamente che non so rispondere. Ieri da noi s’è scatenato il solito balletto di politici e organizzazioni nucleariste e antinucleariste. La Prestigiacomo (ministro dell’Ambiente) ha detto che gli impianti giapponesi entrati in crisi sono vecchi di quarant’anni (è vero) e che le nostre centrali saranno di ben altro tipo. Gli antinuclearisti si muovono all’insegna dello slogan del Wwf: «L’unico nucleare sicuro è quello che non c’è». Nessuno ha dubbi, né da una parte né dall’altra. Gli inglesi hanno spedito laggiù un gruppo di scienziati, perché studino che cosa è successo e gli evitino di ripetere gli stessi errori. Un lettore nuclearista, che si chiama Renzo Riva, mi ha mandato questa mail: «Chiedere la chiusura di tutte le strade italiane perché negli ultimi vent’anni sono morte circa 140 mila persone, ferite con danni permanenti circa 250 mila e ferite comunque 450 mila? Chiedere la chiusura di tutti gli aeroporti perché nell’anno 1977 nell’incidente fra due Boeing perirono 583 persone? Chiedere la chiusura di tutti gli invasi per la produzione idroelettrica rinnovabile perché in una sola volta, al Vajont, perirono duemila abitanti di Longarone, Erto e Casso?».

Dov’è che questo ragionamento non funziona?
Forse sul punto che i danni del nucleare – molto contenuti in fondo fino a questo momento – durano però per centinaia di anni e possono estendersi a tutto un paese o a tutto un continente. Su Fukushima, le autorità tranquillizzano il mondo spiegando che avendo resistito il contenitore del reattore la perdita di radioattività è comunque bassa. E se però fosse stato danneggiato il pavimento, e il combustile fuso si stesse propagando nel terreno? In questo caso si avvelenerebbe tutto, e magari neanche troppo lentamente. Nei nuovi reattori, quelli che dovrebbero essere impiantati anche da noi, la protezione sarà costruita con un doppio guscio di cemento e con una vasca d’acciaio che impedirà l’inquinamento a terra. Come rischio, si è preso quello dell’11 settembre: cioè in caso di attacco aereo con caduta a piombo sul sistema, questo reggerebbe. È un livello di rischio ragionevole, ma i disastri naturali possono essere di violenza inconcepibile. Ho sentito l’altro giorno che da noi un’onda come quella giapponese non potrebbe mai prodursi. Sicuro? La centrale di Trino è stata costruita sette metri sopra il livello del Po. E, per quanto se ne sa, nessuna piena del Po ha mai raggiunto i sette metri. Questo esclude che possa essercene una di otto? Fukushima era stata concepita per resistere a un terremoto di forza 7. Sembrava un livello accettabile, ma il terremoto dell’11 marzo era, secondo l’ultima valutazione, di forza 9. E ci si è messo di mezzo il mare.

Quindi, la sicurezza assoluta non esiste.
I filosofi della scienza spiegano questo: costruire in sicurezza allontana la catastrofe nel tempo, ma non la rende impossibile. Terremoti di forza tremenda scuotono zone desertiche e nessuno ci fa caso. La sicurezza favorisce gli insediamenti umani. Per diecimila anni, mettiamo, si rintuzzano con successo gli attacchi della natura. Ma nell’anno 10001 può poi arrivare uno sconquasso che salda il conto di tutti i disastri precedenti. Temo che la sicurezza assoluta, la sicurezza cento per cento, non esista. Sapendo questo, si può poi essere nuclearisti oppure no.

Io direi: no.
Però nel mondo ci sono 400 centrali nucleari. Noi non ne costruiamo neanche una, e poi un giorno siamo spazzati via dall’incidente capitato a qualcun altro. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 14/3/2011]

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