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 2011  marzo 14 Lunedì calendario

DUSE CONTRO BERNHARDT "IPOCRITA", "SEI UN MIMO"

Diva contro diva. Eleonora Duse e Sarah Bernhardt, leggendari emblemi del teatro di fine Ottocento, ebbero un rapporto intenso e conflittuale, fatto di reciproca attrazione e di rigetto. Due lettere inedite � devote, forbite, amorose, veementi, bugiarde � giungono a testimoniare questa contraddittoria relazione: da domani saranno esposte per la prima volta a Firenze, Teatro della Pergola, nella mostra "Il viaggio della Duse intorno al mondo", che apre le manifestazioni de "Il Teatro italiano nel Mondo", ideate e organizzate (fino al 17 aprile) da Maurizio Scaparro. L´esposizione è curata, insieme a Scaparro, da Maria Ida Biggi, alla quale si deve la cura del bellissimo volume che raccoglie le lettere di Eleonora alla figlia ("Ma Pupa, Henriette", Marsilio).
Eleonora Duse vede recitare per la prima volta Sarah Bernhardt nel 1882, a Torino. Assiste a ogni spettacolo pallida, immobile, fremente e con gli occhi dilatati. Più tardi affermerà: "Ero andata ogni sera a udirla e a piangere!" Qualche anno dopo, nel 1897, la Duse debutta a Parigi, e Sarah la accoglie nel suo Théâtre de la Renaissance. Le due primedonne s´incontrano in presenza del conte Robert de Montesquiou, il quale riferisce che tra loro, più che un incontro, avvenne "una collisione". Ma quando l´italiana è invitata dalla francese a interpretare il primo e il secondo atto della "Signora delle camelie", mentre nella medesima serata vuol riservarsi gli ultimi due atti dello stesso titolo, Eleonora rifiuta. E´ il primo affronto e ne seguiranno altri, in uno scambio di provocazioni e sfide. Indispettita dai successi che la Duse ottiene a Parigi, Sarah la definisce "una creatura ipocrita e ignobile", e non le risparmia giudizi artistici offensivi, chiamandola "mima molto più che attrice".
Le due lettere esposte nella mostra (quella della Bernhardt proviene dal Gabinetto Vieusseux di Firenze, quella della Duse dalla Fondazione Cini di Venezia) riflettono bene questa sotterranea guerra. L´italiana declina l´invito della francese a usare il suo teatro parigino, e pur facendo un pungente riferimento alle considerazioni artistiche espresse su di lei dalla Bernhardt, si dice grata per la generosità dimostrata in passato nei suoi confronti da Sarah. La risposta di quest´ultima segnala l´ambiente "facheuse" che le divide, sottintendendo che i suoi giudizi sulla Duse fossero stati provocati da perfidi pettegolezzi. Ma nega l´evidenza: quelle opinioni apparivano stampate nelle sue memorie. O recita il ruolo di un´altra da sé. D´altra parte il teatro, per sua natura, non è forse tutto una bugia?