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 2011  marzo 14 Lunedì calendario

Massimiliano Stivanin, 72. Di Grantorto (Padova), muratore e agricoltore in pensione, sposato con Bruna, 66 anni, padre di quattro figli, da tempo assillato da vari problemi di salute, girava per casa con una sedia a rotelle e il catetere

Massimiliano Stivanin, 72. Di Grantorto (Padova), muratore e agricoltore in pensione, sposato con Bruna, 66 anni, padre di quattro figli, da tempo assillato da vari problemi di salute, girava per casa con una sedia a rotelle e il catetere. Da tre mesi nella sua villetta di campagna abitava pure il figlio maggiore Livio, 46 anni, meccanico, separato e padre di due bambini, sempre più cupo e depresso dopo la fine del matrimonio avvenuta cinque anni fa, al quale lui, uomo all’antica e dai modi spicci, rimproverava spesso di non contribuire come avrebbe dovuto alle spese domestiche ma soprattutto di essere ritornato a vivere con mamma e papà. L’altro pomeriggio la consorte uscì in giardino per prendere la legna per la stufa e disse al figlio di dare un occhio al padre («daghe un ocio a to popà»), convalescente dopo un intervento a una gamba, che riposava nel tinello. Quello invece chiuse a chiave il portoncino di casa e strinse le mani attorno al collo del genitore finché non smise di respirare. La madre, tornando con la legna in mano e non riuscendo ad entrare, s’affacciò da una finestra e vide il figlio che soffocava il consorte senza poter fare nulla. Pomeriggio di martedì 15 marzo in una villetta di campagna in via Trento Trieste 6 a Grantorto (Padova)