Guido Olimpio, Corriere della Sera 14/03/2011, 14 marzo 2011
La spia che mi amava I due agenti della Cia come Brad e Angelina - WASHINGTON— Dayna e Robert fanno coppia come Mr
La spia che mi amava I due agenti della Cia come Brad e Angelina - WASHINGTON— Dayna e Robert fanno coppia come Mr. e Mrs. Smith, il film in cui Angelina Jolie e Brad Pitt sono sposati ed entrambi killer professionisti. Uniti dall’amore e da un lavoro particolare. Per anni sono state spie sotto copertura della Cia. Reclutavano informatori, cercavano segreti. Missioni difficili e un po’ di noiosa routine, quella che nelle pellicole non viene mai— o quasi— raccontata. Dayna Williamson ha incontrato e poi sposato Robert «Bob» Baer a Sarajevo. Siamo negli anni ’ 90, anni difficili. Lei era al primo vero incarico all’estero, lui era già una leggenda nella «compagnia» , con alle spalle tanto lavoro sul campo. «Arrivo a Sarajevo con un altro agente— racconta Dayna nel prologo del libro "La compagnia che manteniamo"scritto dal marito —. Dobbiamo incontrare un altro 007 che si presenterà con il nome in codice di Harold. Siamo curiosi di scoprire chi sia» . E il primo contatto lascia perplessa la donna. Harold — che in realtà è Robert — non è troppo ligio alle regole. Tanto è vero che non appena si incontrano il futuro marito butta all’aria la copertura: «Ciao, io sono Bob» . E non si preoccupa neppure di passare inosservato. Alla «fattoria» , il centro d’addestramento della Cia, insegnano a non usare vetture facilmente riconoscibili. Ma Bob, evidentemente, non importa. Lo 007 arriva all’appuntamento— ricorda ancora la moglie— con un’auto di colore verde e con vistose scritte arancioni sulle portiere. Dayna, deludendo magari quanti pensano che la vita degli agenti sia sempre avventurosa, ricostruisce i primi giorni all’agenzia. Nessun pedinamento o intrusione in qualche edificio abitato da «talpe » nemiche. No, lei era stata assegnata all’ufficio di Los Angeles e doveva occuparsi del «passato» delle reclute. Verifiche, controlli. Nulla di emozionante. Così come il legame con il primo marito, un giudice municipale della California. Non poteva durare. Serviva una svolta. Che arriva quando il comando di Langley la manda all’estero. E’ il primo incarico «vero» , finalmente sente scorrere l’adrenalina nelle vene. Ma sempre a piccole gocce. La regola numero uno è starsene lontano dai guai. Devi essere anonimo o apparire inoffensivo. Solo così puoi conquistare la fiducia del tuo obiettivo. La Cia raccomanda ai suoi di «non lasciare mai impronte… nel momento in cui estrai la pistola la missione è compromessa» . Lontano da casa e dalle rispettive famiglie, immersi in una realtà difficile dove spesso sei costretto a mentire e a depistare anche gli amici, Robert e Dayna prima si stimano e poi si amano. Una relazione che va contro le disposizioni interne. «Ma i nostri capi — spiega Dayna— preferiscono a volte far finta di niente. Guardano semplicemente dall’altra parte» . Dopo un ventennio trascorso a inseguire terroristi, Baer e la compagna sono tornati ad un’esistenza normale. Si sono sposati ed hanno adottato una bambina di origine pachistana. Ma come tanti altri James Bond, non hanno troncato tutti legami con il mondo delle ombre. E’ impossibile. Oggi Bob scrive libri, fa il commentatore di «questioni di intelligence» . Ammette che nel suo lavoro ha mentito, ha sfruttato le fonti, ha sacrificato tanto. «La sola certezza in questo caos è Dayna» . Dedica ad una compagna e a una spia. Guido Olimpio