
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
A parte Miliucci Mario - di anni 32, figlio di un Vincenzo Miliucci militante dell’Autonomia Operaia negli anni Settanta - mandato ai domiciliari, gli arrestati per gli incidenti di martedì a Roma – 22 persone - sono stati liberati tutti, con una di quelle formule fatte apposta per non essere capite: gli arresti sono stati giudicati legittimi, pure la libertà è stata concessa perché «appare necessario approfondire il quadro delle accuse anche alla luce degli elementi emersi nel corso dell’udienza».
• Quali elementi?
Per esempio l’avvocato Flavio Rossi Albertini, nel gruppo dei difensori, dice: «Ci sono contestazioni che non stanno in piedi. L’accusa di concorso è affibbiata a persone che vengono da Palermo, Bari, Trento e Pisa. Che non si erano mai viste prima. Nei verbali di polizia si dice che sono stati presi tutti insieme. L’esame sul banco dei testimoni ha provato che invece i fermi sono avvenuti ben lontano da dove sono state effettuate le cariche di polizia». Miliucci è difeso da Simonetta Crisci, che è anche sua madre: «Nel provvedimento il giudice scrive che c’è il concreto pericolo di reiterazione del reato. Mario ovviamente ha negato di avere sassi con sé: nel verbale delle forze dell’ordine si parla di tre massi da oltre due chili l’uno, una cosa che non sta né in cielo né in terra». Eccetera eccetera. Cioè, per ognuno degli imputati (che saranno processati in varie date dell’anno prossimo) bisogna portare le prove che abbiano davvero fatto quello per cui li si accusa. E fino a che non ci sono le prove, sono tutti innocenti.
• Si tratta comunque di gente che stava in mezzo alla strada a menare, no? E sono venuti apposta a Roma da mezza Italia… Ha senso metterli fuori? Non era meglio tenerli dentro fino a sentenza?
Così la pensa anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che dopo la scarcerazione ha protestato «a nome della città di Roma». «C’è una profonda sensazione di ingiustizia di fronte a queste decisioni perché i danni provocati alla città e la gravità degli scontri richiedono ben altra fermezza nel giudizio della magistratura sui presunti responsabili di questi reati. Non è minimizzando la gravità di questi fatti che si dà il giusto segnale per contrastare il diffondersi della violenza politica nella nostra città mentre è evidente che queste persone hanno dimostrato, soprattutto in un momento di grande tensione sociale quale quello che stiamo vivendo, di essere soggetti pericolosi per la collettività. C’è veramente da augurarsi di non vedere queste persone di nuovo all’opera quando qualcuno, nei prossimi giorni, cercherà di contrtastare le decisione del Parlamento sulla riforma universitaria». Beh, sono stati liberati ma ad alcuni di loro è stato vietato di rimettere piede in città. Il sedicenne che si divertiva a fracassare tutto con la pala, che ha sottratto il manganello a un finanziere e ha esibito a un certo punto anche un paio di manette, quello, voglio dire, che è stato scambiato per un infiltrato, è finito in un centro d’accoglienza, lo hanno riconosciuto perché portava il giaccone rovesciato. Anche lui è figlio di un ex dell’Autonomia. Insomma non sono stati liberati proprio senza sanzioni. E il sindaco forse ha avuto troppa fretta. Il presidente dell’Anm gli ha risposto che la magistratura non può essere insultata, il sindaco ha controreplicato che lui non insulta nessuno, insomma un teatrino già visto. Toccherebbe ai giornali, adesso, andare a casa di tutti e ventidue per capire chi sono questi qui, cosa gli passa per la testa eccetera. Ammesso che si facciano trovare.
• E la storia degli infiltrati?
La polizia ha sempre infiltrato agenti nei gruppi e poi nelle manifestazioni. Lei, se dovesse tenere sotto controllo una manifestazione, non vorrebbe avere qualcuno là in mezzo che la informa sulle intenzioni dei capi-popolo? Perché, oltre agli infiltrati, esistono anche i capi-popolo, quelli che sanno come ci si muove in quelle situazioni. Altra cosa è pensare che gli incidenti siano stati provocati dalla stessa polizia. A far casino in piazza del Popolo erano almeno duemila. Tutti infiltrati? In ogni caso, Maroni risponde oggi al Senato.
• Però la polizia ha picchiato.
Sì, ci sono dei video. Il questore Tagliente ha disposto un’inchiesta interna. Le voglio dire che sui campi di pallone ho visto spesso lo stesso tipo di calci e camminamenti sui giocatori a terra. Non voglio dire con questo che non siano comportamenti gravi ed eventualmente da sanzionare.
• I danni?
Alemanno, basandosi su una stima Confcommercio, dice che ammontano a 15 milioni e chiede uno stanziamento al governo. Alcuni presidenti di associazioni di commercianti (Brighenti, Angelini) dicono che al massimo per rimettere a posto i negozi ci vorranno 150 mila euro. Poi, certo, ci sono i sampietrini divelti, i monumenti imbrattati, eccetera. Però 15 milioni mi par troppo. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 17/12/2010]
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