MAX CASSANI, La Stampa 17/12/2010, pagina 29, 17 dicembre 2010
L’ex “Iena” Berry: “Il pelato è più felice” - Alla domanda su quale sia la sua professione sulla carta d’identità lui risponde modestamente «un cialtrone»
L’ex “Iena” Berry: “Il pelato è più felice” - Alla domanda su quale sia la sua professione sulla carta d’identità lui risponde modestamente «un cialtrone». In realtà Marco Berry, 47 anni, è uno dei calvi più popolari della tivù. Nato come illusionista, è stato persino definito l’erede di Houdini per gli spettacolari numeri di evasione da camicie di forza, catene, manette, corde e lucchetti. Poi è diventato una «Iena» e gli si sono schiuse (stavolta sul serio) le porte della notorietà, anche grazie al cranio lucido come una saponetta. Da lunedì conduce un nuovo quiz nazional-popolare («Uno su tutti») su Sky Uno, che trasforma semplici passanti in concorrenti per caso. Ma già martedì prossimo tornerà al suo marchio di fabbrica, la denuncia sociale, con uno speciale serale su Italia Uno sugli «Invincibili» della vita. Berry, lei conduce gli «Invincibili». E la calvizie, è mai riuscito a vincerla? «Purtroppo no, ma non me ne faccio un cruccio. Anzi, a differenza di molta gente, mi vedo benissimo. E pensare che da giovane ero biondo con una chioma così». Quando li ha persi: una volta che non riusciva a liberarsi dalle catene sott’acqua? «No, quello non mi è mai successo, per fortuna. Ho iniziato a perderli pian piano, negli anni Novanta. Prima ho disperatamente cercato di scongiurarne la caduta con le lozioni. Poi quando ho capito che sfregando la cute con le frizioni si peggiorava solo la situazione, zac, ho tagliato tutto. Più o meno nel periodo in cui aveva scelto la soluzione radicale anche Gianluca Vialli, a mia memoria il primo ad aver sdoganato la testa glabra». E ora? «Ora ho il problema inverso. Sono praticamente tutto calvo, con quattro peli che sono costretto a rasarmi con la lametta. Al posto delle staminali per farmeli ricrescere, vorrei una soluzione per non far spuntare più quei due peli che non si rassegnano a cadere per sempre!». Come convive con la sua calvizie: ha contribuito a renderla più riconoscibile e un personaggio, anche in televisione? «Questo non lo so. Di certo essere pelati è decisamente più comodo. Prima facevo due shampoo, e asciuga i capelli col phon, e spazzola, e pettina... Ora mi lavo la testa con la spugna: vuoi mettere la praticità?». Mai pensato al trapianto o al toupé, come molti altri suoi colleghi? «Per carità! Non si possono guardare. E poi, anziché attenuare il problema lo peggiori. Attiri ancora di più l’attenzione. Per non parlare dei riporti chilometrici che si vedono il giro... No no, meglio mille volte calvi». Niente staminali, allora? «Non scherziamo, la ricerca è fondamentale. Ben vengano le cellule staminali per mille applicazioni. Ma non certo per far ricrescere i capelli».