Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Terry, fatale il vizio di famiglia - Sesso e morte: sul palcoscenico una famiglia di traditori che continua a dare scandalo e un padre distrutto che in lacrime augura la buonanotte definitiva al figlio, sullo sfondo le brume britanniche. Sembra una tragedia shakesperiana, invece trattasi di calcio e dei suoi più torridi dintorni. Dale Roberts, 24 anni, portiere del Rushden and Diamonds, squadra della quinta divisione inglese, si è impiccato martedì sera nella sua casa del Nothamptonshire perché non riusciva più a sopportare che la fidanzata di sempre, Lindsey Cowan, lo avesse tradito mesi fa con Paul Terry, mediocre pedatore ma soprattutto fratello maggiore di John, l’ex capitano dell’Inghilterra che a gennaio era finito a sua volta in pasto ai tabloid per quattro mesi di passione illecita con Vanessa Perroncel, fidanzata e moglie del figlio del suo ex compagno di squadra al Chelsea e alla nazionale, Wayne Bridge. Il calcio inglese è famoso per gli scandali sessuali, spesso seriali e a volte sulla soglia del ridicolo, che sfamano per mesi i voracissimi tabloid popolari coinvolgendo anche grandi club - in special modo Manchester United, dove paiono gettonatissimi anche i party di gruppo, e Chelsea - e grandi stelle: da David Beckham, più volte infedele alla moglie Victoria, ad Ashley Cole, mollato a febbraio dalla supersexy moglie Cheryl dopo l’ennesima scappatella. Da Wayne Rooney, grande estimatore (come Peter Crouch) di escort con le quali,secondo le rivelazioni di News of the World che gli sono costate il contratto con la Coca Cola e quasi il posto allo United, si sarebbe intrattenuto anche durante la gravidanza della moglie Coleen; a Rio Ferdinand, sposato a Rebecca Ellison ma fedifrago impenitente: le ultime conquiste sarebbero la starlette Holly mcGuire e la modella israeliana Tslil Sela. Stavolta però la storia di corna e spogliatoio è finita in tragedia. Roberts aveva scoperto la tresca - una notte di sesso mentre Dale era infortunato - fra il quasi 32enne Terry senior e Lindsey a maggio, quando l’affaire fra John e la Perroncel ancora impazzava sui giornali, e da allora era entrato in crisi. Amarezza, vergogna, farmaci antidepressivi. Terry, sposato e padre di due figli, immediatamente isolato dalla squadra era stato ceduto ad un altro team della «Conference National», il Darlington. La società si era stretta accanto a Roberts, ma l’ex portiere del Nottingham Forest non riusciva a dimenticare. «Io e Lindsey ci siamo lasciati», aveva confessato agli amici dopo aver scoperto l’inganno. «Vorrei perdonarla, ma già è doloroso che mi abbia tradito, che lo abbia fatto con un mio compagno di squadra è ancora più duro da sopportare». Troppo duro, alla fine. Bridge, la «vittima» del Terry più celebre, a febbraio si era limitato a dire addio alla Nazionale di Capello per non dover dividere il tetto con il rivale. Roberts, «un ragazzo socievole e molto sensibile», come lo descrivono i suoi concittadini, non ha retto a un tiro mancino per lui imparabile. Resta da capire se sia davvero il calcio inglese il più sessualmente disordinato del mondo - e le vicende di Formula 1, vedi alla voce Max Mosley, e della politica sembrano confermare la tendenza nazionale -, o piuttosto i feroci tabloid locali, allenati da secoli di scandali reali, più bravi di altri a scovare le magagne a luci rosse dei calciatori, anche con l’aiuto di microspie seminate negli alberghi della nazionale. I bookmakers inglesi sono abituati a quotare i futuri scandali, oggi però dietro il gossip sanguina il dolore. Lindsey piange ( i p o c r i t a m e n t e ? ) scrivendo sulla maglia n.1 appesa in segno di lutto sui pali del Rushden and Diamonds «A Dale, il mio dolce amore per sempre». Adam Johnson, talento del Manchester City ed ex compagno di classe e di squadra al Middlesbrough di Roberts, devastato, gli ha dedicato la partita di ieri con la Juventus. «Tutte le famiglie contano una pecora nera», ha inveito papà Roberts, maledicendo la dinastia dei traditori. «I Terry sembrano averne un gregge intero».

STEFANO SEMERARO