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 2010  dicembre 17 Venerdì calendario

ARMATA RUSSA "CONGELATA" È COLPA DELLE DIVISE GRIFFATE

Il Generale Inverno non è più l´alleato fidato di una volta. Per secoli ha sconfitto da solo eserciti nemici di tutte le nazioni e di tutte le epoche, adesso si accanisce contro gli stessi soldati russi che si trovano a rabbrividire nella steppa innevata e che rischiano l´assideramento proprio come i fanti di Napoleone o come i disperati protagonisti della tragica ritirata tedesca e italiana del 1942.
La notizia che colpisce ancora di più l´orgoglio, già un po´ frastornato, dell´Armata Russa arriva da una cittadina della Siberia Centrale, Yurga, sede del distaccamento militare numero 21005. A Yurga, va detto subito, le temperature di questi giorni si aggirano intorno ai 15 gradi sotto zero, più o meno come a Mosca. Eppure almeno 200 reclute sono state ricoverate d´urgenza nel giro di pochi ore per gravi malattie da raffreddamento, broncopolmoniti, congelamento degli arti inferiori. Un bollettino mai visto in un ospedale militare russo che ha però già una possibile spiegazione: le nuove divise. Da quando l´esercito ha deciso di farsi bello, cambiando il look per attrarre nuove reclute e riempire gli spaventosi vuoti dovute alla fuga in massa dal servizio militare, ha radicalmente cambiato materiali ed equipaggiamenti. E avrebbe sbagliato tutto. Così almeno sostengono i parenti dei soldati ricoverati le cui accuse restano però confinate nelle cronache dei giornali locali e sommerse dalle tonanti smentite del ministero della Difesa.
Gli scarponi che hanno sostituito i vecchi stivali - raccontano le mamme delle reclute - sono di finta pelle e hanno la suoletta interna in qualcosa che sembra cartone. Le moderne giacche a vento di foggia sportiva e materiale tecnico andrebbero bene per temperature mai inferiori allo zero. Qualche dubbio anche sui colbacchi stretti e bassi che hanno sostituito i vecchi marziali copricapo di pelliccia di un tempo e che adesso somigliano più che altro a cuffie da bagno con il pelo. Non proteggerebbero a sufficienza le tempie e le orecchie, sarebbero meno efficaci di un banale cappellino da jogging in lana.
Con le nuove attrezzature i ragazzi del distaccamento di Yurga, arruolati appena un mese fa, hanno dovuto vivere in un campo d´addestramento lontano dalla caserma. Code all´aperto di più di un´ora per accedere alla piccola mensa, servizi e turni di guardia nella neve e sui sentieri ghiacciati. All´inizio ci sono stati forti raffreddori e qualche malessere, ovviamente minimizzato dai superiori come in ogni centro di addestramento che si rispetti. Poi, improvvisamente, la catena impressionante di ricoveri, mani blu, piedi insensibili, complicazioni polmonari.
A mortificare i sostenitori della nuova linea di moda dell´Armata, è arrivata la decisione degli ufficiali del posto che a un certo punto si sono precipitati a riaprire i magazzini e raccattare tutto l´equipaggiamento ormai destinato al macero. Ai soldati superstiti sono stati distribuiti in gran fretta i lunghi giacconi "siberiani", bruttini e un po´ grezzi ma con tre centimetri di imbottitura di ovatta che ha garantito per anni la sopravvivenza di migliaia di fanti a temperature polari. Urla di gioia hanno accolto poi la distribuzione dei vecchi, bruttissimi, ma tanto amati valenki, stivaletti di feltro al ginocchio figli di un´antica tradizione che li rende invulnerabili al gelo.
Un´offesa mortale per il ministero che ha investito denaro e prestigio nella riforma delle divise. L´operazione, affidata a Valentin Judashkin, lo stilista più noto di Russia e molto amato dalla first lady Svetlana Medvedeva, è costata 4 milioni di euro solo per esperimenti e test svolti in collaborazione con i migliori istituti di ricerca militari. E ovviamente va difesa in tutti i modi. Il portavoce del distretto militare centrale Jurij Sivokin sostiene che i materiali usati sono i migliori al mondo e che sono in grado di proteggere «da qualunque condizione atmosferica». E conclude con una provocazione: «Sono i giovani d´oggi che sono deboli di salute, viziati e non abituati alla vita dura del militare». Vecchio chiodo fisso, questo, di molte gerarchie militari russe che chiedono il ritorno di un addestramento specifico sin dalle scuole elementari come ai tempi dell´Urss. Le mamme dei ragazzi di Yurga mostrano i nuovi leggerissimi scarponcini d´ordinanza e respingono le accuse allo stilista e ai suoi committenti. Le reclute confortate nei "siberiani" che furono dei loro predecessori, attendono intanto con più serenità l´arrivo dell´inverno vero. Temperatura media prevista a Yurga per gennaio: trenta sotto zero.