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 2009  febbraio 12 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Limitiamoci alle agenzie: «ROMA - Truffe nei settori della spesa farmaceutica e sanitaria, dei rifiuti, e dei contributi comunitari; opere edilizie incompiute e uso sconsiderato dei prodotti finanziari derivati; danno all’immagine causato alla pubblica amministrazione dai dipendenti pubblici che hanno intascato mazzette; consulenze indebite. il quadro della mala-amministrazione, della corruzione e degli sperperi che emerge dalla relazione del pg della Corte dei Conti Furio Pasqualucci - presente anche Giorgio Napolitaano - e che, nel 2008, si è tradotto in atti di citazione in giudizio per un totale di circa 1 miliardo e 700mila euro di danni e in 561 sentenze di condanna in primo grado. E molto forti sono state anche le parole del presidente della Corte, Tullio Lazzato. Che, nella conferenza stampa successiva all’inaugurazione, ha sottolineato come «per poter allignare, la corruzione ha bisogno di coni d’ombra». Seguono dati, liste e quant’altro serve a dimostrare che l’Italia è un Paese profondamente corrotto.

Ma perché dopo Tangentopoli non s’è riusciti a costruire un sistema diverso, che rendesse almeno più difficile la corruzione?
Perché la criminalità modella su di sé lo Stato e lo Stato modella a sua volta le proprie caratteristiche sulla criminalità. Sono debitore di questo pensiero, che mi convince completamente, a Francesco Strazzari, uno studioso che ha appena pubblicato per il Mulino un saggio sulle guerre balcaniche e sul modo con cui in quel territorio si sono formati i nuovi stati. La criminalità, compresa la criminalità dei colletti bianchi, sempre presente, vi recita non un ruolo secondario o parassitario, ma è invece uno degli attori in campo e contribuisce alla forma che lo Stato sceglierà per se stesso tra quelle storicamente ammesse. Strazzari studia un caso particolare (la Bosnia), però lo tratta come un laboratorio. E ci ammonisce su un punto, che ci riguarda: la criminalità, bianca e nera, non è un fenomeno passeggero, non dobbiamo pensarlo come qualcosa che a un certo punto, fatte le buone leggi e scelti gli uomini giusti, certamente passerà. Il crimine è flessibile e lo Stato pure. I due soggetti si adattano uno all’altro e si determinano vicendevolmente.

Cioè, non ci sarebbe speranza?
Poca speranza. Ora è interessante constatare che la corruzione in Italia, 17 anni dopo Tangentopoli, riguarda non solo la sua classe dirigente ai massimi livelli, ma ormai soprattutto le articolazioni di grado più basso e, oggi, specialmente quelle territoriali: la pratica dei derivati, in cui alla corruzione partecipano attivamente, e lucrando assai, le banche di tutto il mondo; il sistema sanitario; quello dei servizi. Regioni, Province, Comuni e gli altri enti locali sono al centro delle inchieste più gravi e si sa che muovono centinaia di milioni di euro quasi senza controlli. Del resto non c’era bisogno delle denunce di Pasqualucci e Lazzato, che si aggiungono a una geremiade vecchia di cent’anni (dalla Banca Romana in poi, diciamo): Trasparency International, che aggiorna ogni anno i dati sulla corruzione nel mondo, nell’ultimo rapporto ci assegna un voto di 4,8 (su 10) e ci mette al 55° posto, dopo le Seychelles e appena prima della Grecia. La Grecia, pure a causa della sua corruzione, è a un passo dalla bancarotta: le società di rating internazionale infatti assegnano il loro punteggio anche in base a questo indice e, naturalmente, più un Paese è corrotto più deve pagare di interessi sui suoi titoli pubblici. La nostra corruzione è quindi doppiamente a carico di tutti.

Quali sono i Paesi meno corrotti?
Nell’ordine: Danimarca, Svezia, Nuova Zelanda. Seguono una trentina di nazioni tra cui tutte quelle occidentali dell’Unione europea, gli Stati Uniti e il Giappone. Questi Paesi hanno tutti voti che vanno da 9,3 a 6,5.

Non mi capacito che il fenomeno non si possa battere.
Beh, sul piano dell’organizzazione di sistema la rimando senz’altro a Strazzari e alla sua teoria generale. Il nostro problema è che il Paese è corrotto praticamente dal primo giorno e lo Stato, in un secolo e mezzo di vita, ha sempre trovato il modo di parare i pochi colpi che arrivavano dalla giustizia. Spero che lei non s’illuda sulla nostra giustizia: basta leggere le biografie dei grandi mafiosi e camorristi, le volte che sono stati mandati in manicomio o fatti scappare, per intuire che esiste un livello di corruzione, e pesante, anche tra i giudici. Ricordiamoci che il povero Caccia a Torino venne ammazzato dai calabresi perché non era abbastanza morbido con i malavitosi. Cioè: non abbastanza morbido come erano morbidi i suoi colleghi.

Come s’intitola il libro di Strazzari?
Notte balcanica. Guerre, crimini, stati falliti alle soglie dell’Europa
. Lettura difficile, ma istruttiva. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 12/2/2009]


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