Andrea Giacobino, Finanza & Mercato 12/2/2009, 12 febbraio 2009
I BERLUSCONI DIVISI DALLE CEDOLE: A PAPA’ 160 MLN, I FIGLI ALL’ASCIUTOO
160 milioni di euro, per l’esattezza 159,2 milioni, sono il «regalo» di maid&videndo che Silvio Berlusconi si è fatto a valere sulle sue quote detenute in Fininvest tramite i dividendi incassati dalla Holding Italiana Prima (48,1 milioni), Seconda (39,1 milioni), Terza (19,5 milioni) e Ottava (52,5 milioni). Chi resta a bocca asciutta sono i due figli del premier, Piersilvio e Marina. Il primo, vicepresidente di Mediaset, che pure controlla il 7,652% di Fininvest tramite la Holding Italiana Quinta, ha deciso di destinare a riserva straordinaria l’intero utile di 19,7 milioni al 30 settembre scorso (in miglioramento dai 18,8 dell’esercizio precedente). La seconda, presidente di Mondadori, che tramite la Holding Italiana Quarta controlla una quota analoga al fratello nel gruppo del Biscione, ha fatto una scelta identica destinando a riserva i 18,9 milioni di profitti (17,7 milioni l’esercizio precedente). Le decisini sono state prese in una raffica di assemblee delle stesse società, svoltesi tutte lo scorso 23 gennaio a Segrate, ad eccezione della Holding Italiana Prima che ha chiuso i conti prima di Natale.
Paolo Bottura è il nuovo amministratore delegato di Esa Software, società dove il gruppo 24 Ore è entrato nell’ottobre scorso con il 70% del capitale. Con la nomina di Bottura, 53 anni, ex Cisco, si completa la pdm fase del piano strategico del gruppo per realizzare un polo italiano del software gestionale. Per Esa Software, Bottura ha confermato, dopo un 2008 definito buono e in linea con il 2007, l’obiettivo di risultati in linea se non migliorativi rispetto allo scorso anno sottolineando che l’azienda mantiene tutti gli impegni presi, anche in termini di investimenti.
Esa Software è leader di mercato nel software gestionale per l’impresa, con un fatturato 2007 di 31 milioni e un portafoglio di circa 30.000 clienti: si tratta per il 60-70% di aziende di piccole dimensioni e per il resto aziende medie, con una punta di 150-200 clienti di dimensioni grandi o multinazionali.
Nel dettaglio la Holding Seconda registra utili saliti da 36,2 a 39,1 milioni frutto dei maggiori dividendi provenienti dal 15,7% in Fininvest, con titoli in gestione scesi da 10,1 a 9,8 milioni depositati presso la Banca Amer (già al centro di indagini della magistratura milanese focalizzate sull’ex dirigente Nicola Bravetti) e disponibilità liquide passate da 48,1 a 43,9 milioni. E’ pari a 19,5 milioni l’utile netto della Holding Terza (17,8 l’esercizio precedente), a valere sulle cedole incassate dal 7,8% nel gappo del Biscione: le disponibilità liquide passano da 24,8 a 27,1 milioni e sono depositate al Monte Paschi di Siena, banca «rossa» per eccellenza. Il Cavaliere controlla anche la Holding Ottava che segna utili migliorati da 49 a 53 mihoni grazie ai dividendi incassati tramite il 20,48% in Fininvest: anche qui ci sono 9,7 milioni (10,1) gestiti da Banca Amer e liquidi per 53,5 milioni (70,3) oltre a 1,2 milioni investiti nel fondo Convergenza di Ubaldo Livolsi, ex ad Fininvest.
Piersilvio Berlusconi con la sua holding conta su liquidità per 60,4 milioni (40,7) mentre si fa gestire 28,7 milioni (28,9) da Morgan Stanley (dalla banca americana proveniva un altro ex ad di Fininvest, Claudio Sposito, che oggi gtúda il fondo Clessidra) e Banca Arner.
La sorella Marina pur non distribuendosi dividendo, ha però comprato 440.000 titoli Mediaset spendendo 1,9 milioni mentre, con disponibilità liquide stabili a circa 19 milioni, si fa gestire 9,2 milioni (8,6) da Morgan Stanley. Una curiosità infine: il presidente Mondadori ha speso 151.717 euro per comprare 120.000,titoli Parmalat.